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Un team di ricercatori di un università britannica ha istruito un modello di machine learning per identificare i tasti premuti di un portatile grazie al suono che producono e con un accuratezza del 95%

Questo risultato è stato raggiunto usando il microfono di un normale cellulare per catturare il suono. Hanno anche provato con l'audio di una call conference con Zoom e hanno comunque ottenuto la notevole percentuale di accuratezza del 93%

Chi è nelle condizioni di dover temere simili attacchi può adottare alcune contromisure: usare un software che riproduce suoni di tasti premuti oppure confondere l'ascolto con un altro metodo: usare un rumore bianco.

Via Schneier e bleepingcomputer

Ho dovuto migrare una mia macchina virtuale da Virtualbox a Vmware workstation player quindi colgo l'occasione per segnalare alcune informazioni utili.

Esportando la vm e importandola potrebbe capitare che la scheda audio non venga creata. In questo caso aggiungete manualmente l'hardware sound. Se anche così la scheda audio non risultasse visibile allora, a vm spenta, modificate il file di configurazione della vm .vmx impostando

sound.present = "TRUE"

Bisogna poi sistemare le vm guest addictions/vm tools: disinstallare quelle di Virtualbox e installare quelle di Vmware. Per le vbox guest addictions in /opt/VBoxGuestAdditions-x.x.x/ (sostituite le x con la versione che avete installata) c'è l'uninstall. Nel mio caso ho un sistema operativo guest Ubuntu e, per installare quelle utili a Vmware workstation, ho usato quelle che ci sono nei repository

apt install open-vm-tools open-vm-tools-desktop

Nel caso il copia e incolla tra guest e host non funzionasse, nonostante i tools desktop appena installati, si può sistemare con delle impostazioni sempre nel .vmx

isolation.tools.copy.disable = "FALSE"
isolation.tools.paste.disable = "FALSE"
isolation.tools.setGUIOptions.enable = "TRUE"

Se poi avete problemi di spazio potreste voler evitare che venga creato un file di dump della memoria durante il run della vm e per farlo abbiamo la solita aggiunta/modifica nel file .vmx

mainMem.useNamedFile = "FALSE"

Personalmente preferisco Virtualbox ma per delle circostanze particolari sono dovuto passare a Vmware workstation player.

L'algoritmo a chiave pubblica CRYSTALS-Kyber è raccomandato dal NIST nel processo di selezione della crittografia post-quantica.

Dei ricercatoti hanno pubblicato un attacco Side-Channel basato sul consumo di corrente e si supponeva che questo algoritmo fosse resistente a questo tipo di attacco.

La parte interessante, fa notare Bruce Schneier, non è tanto l'attacco in se ma che abbiano usato una tecnica di machine learning per istruire il sistema su come portarlo a termine: effettivamente è importante notare che una tecnica relativamente nuova come quella del machine learning possa essere usata per trovare vulnerabilità e, ovviamente di contro, anche per forzare un sistema.

Nagios

Era da più di due anni che non uscivano aggiornamenti per Nagios Core. Nel 2022 ne sono già usciti 3, l'ultimo dei quali pochi giorni fa.

Visto il lungo periodo di assenza potreste aver dimenticato di aggiornare oppure, visto che la versione 4.4.7 ha un bug che porta a dover disabilitare il check della release, potreste essere giustificati quindi ho pensato di avvisare che ora l'ultima release è la 4.4.9 quindi correte ad aggiornare.

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Si sente alle volte dire che le auto elettriche richiederanno troppa elettricità al sistema mettendolo in crisi: non è vero perché la quantità di elettricità aggiuntiva richiesta è modesta, è in crescita graduale (le auto elettriche sono in crescita graduale) e potranno addirittura essere la soluzione ad un problema che invece è reale. Quello della stabilizzazione dei carichi di rete.

Tutto passa da volontà politiche, modifiche alle normative e incentivi. Per diverse ragioni è utile puntare sulla produzione di elettricità da fotovoltaico (è più economico, ci rende indipendenti dall'estero, abbiamo tanto sole) e questo richiede che vengano sbloccati progetti già pronti a partire riducendo la burocrazia normativa. Una volta che il fotovoltaico sarà libero di cresce avremo abbondante energia elettrica ma, per sua natura, intermittente (legata alle condizioni meteorologiche). È qui che nuovamente entra in gioco la normativa: un auto elettrica predisposta a VTG (Veicle To Grid: dall'auto alla rete elettrica) che venisse lasciata connessa alla rete potrebbe fornire energia alla rete nei momenti di scarsità (con vantaggi economici per il proprietario dell'auto) stabilizzando la produzione elettrica.

Quindi l'unico vero problema futuro reale, l'intermittenza della produzione elettrica fotovoltaica, potrebbe essere risolto dalle tante e capaci batterie delle auto elettriche connesse alla rete con tecnologia VTG. Basterebbe solo adeguare la normativa per consentirlo.

Da alcuni giorni è disponibile la release upgrade di Ubuntu dalla vecchia versione LTS 20.04 alla nuova LTS 22.04 Jammy Jellyfish.

Segno qui alcuni appunti pre e post upgrade che potrebbero tornare utili ad altri.

La nuova release LTS occupa più spazio quindi già normalmente bisogna ricordarsi di avere sufficiente spazio libero nei vari filesystem ma, in questo caso, ancora di più: ad esempio il nuovo kernel 5.15 è ben più grande del vecchio 5.4 quindi occhio al fs /boot, anche in /opt serve spazio e ovviamente in / ne serve parecchio perché i pacchetti per l'upgrade vengono scaricati proprio nel fs radice.

Se siete a corto di spazio disco considerate, prima di iniziare l'upgrade, di disinstallare tutti i vecchi kernel (ovviamente il corrente lo dovete lasciare) e di disinstallare alcuni software che potrete reinstallare in seguito come ad esempio libreoffice o gimp.

Probabilmente per colpa di un bug potreste trovarvi ad avere le manpage vuote e con un errore quando uscite. Io ho risolto installando (o reinstallando se già lo avevate) groff con un apt install --reinstall groff-base

Se usate syncthing c'è un warning sull'uso del portachiavi che costa poca fatica sistemare (si tratta di un uso deprecato quindi in futuro darà errore; meglio prevenire) con un wget -O /etc/apt/trusted.gpg.d/syncthing.asc https://syncthing.net/release-key.txt

Se usate ecryptfs e avete parzialmente scriptato il mount ora vi chiederà il tipo di chiave perché prima era solo passphrase: basterà aggiungere nei parametri del mount nello script un key=passphrase

Come sempre ricordatevi di riattivare le sorgenti software aggiuntive che avevate in uso perché durante l'upgrade ve le disabilita.

Se avete trovato altre soluzioni a piccoli difetti durante l'upgrade scrivetemeli nei commenti che li aggiungo.

Apple ha introdotto il "Lockdown Mode" pensato per un ristretto numero di utenti: quelli che per motivi particolari sono potenziali vittime di attacchi informatici mirati.

Il punto interessante è il cambio di paradigma (anche se per un caso molto particolare): tipicamente si sacrifica la sicurezza per facilitare l'usabilità. In questo caso è il contrario; l'usabilità ne viene compromessa ma in cambio il perimetro dei potenziali attacchi viene ridotto.

Via Bruce Schneier

Il vecchio Google for domains poi diventato G Suite legacy free edition per chi l'aveva attivato quando era ancora gratis rimarrà gratuito per gli utenti non commerciali, contrariamente a quanto dichiarato precedentemente da Google, ma bisogna segnalare, entro il 27 giugno 2022, che si intende usarlo per uso non commerciale. Se non lo si segnala allora Google vi considera come utenti commerciali e vi chiede di pagare.

Per effettuare questa segnalazione bisogna loggarsi con l'account gmail di amministratore (se avete un solo account allora quello è anche l'account di amministratore) e andare poi sulla Admin Console dove apparirà questa comunicazione (io ho la lingua inglese selezionata ma se voi avete l'italiano potrebbe apparirvi il tutto in italiano):

Time to choose the transition path for your account We’re extending the transition period for those using the Legacy Free Edition of G Suite. Upgrade now to enjoy a special discount on a Google Workspace subscription, or self-identify your legacy subscription is for personal use. If no action is taken before Jun 27, 2022, we'll automatically transition you to the recommended Google Workspace subscription.

Sotto c'è il link LEARN MORE che porta alla seguente schermata:

L'opzione da scegliere è l'ultima: Personal use, cliccando sulla freccia sulla destra. Appare un ulteriore schermata di conferma:

Questa schermata ci avvisa che potremo continuare ad usare l'email Gmail sul nostro dominio e alcuni altri dettagli, ci ribadisce che questa scelta è solo per uso personale non commerciale e ci avvisa che potranno rimuovere delle funzioni business e che non è compreso il supporto. Cliccate su Confirm for personal use e l'operazione è conclusa. Appare una schermata di conferma e ringraziamento:

ma più che un grazie da parte di Google per continuare ad usare il loro servizio io direi un grazie a loro per aver mantenuto l'uso personale gratuito per un prodotto che trovo molto utile nonostante lo usi esclusivamente per l'email personalizzata sul mio dominio.

Ci sarebbero state altre soluzioni più o meno complicate per continuare ad avere gratuitamente un email sul proprio dominio e una di queste l'ho anche messa in piedi (mi sono creato 4 miei server MX che inoltrano le email su dominio ad un altro indirizzo email) ma la G Suite è più comoda.

In conclusione, al posto dell'avviso che avevate all'inizio sulla scelta da effettuare, vi troverete un avviso che dice che state usando la versione legacy (che è gratuita)

e se volete potete passare a quella a pagamento: dalle mie parti si usa dire "anche no"

La guerra in Ukraina e le conseguenti sanzioni alla Russia sono un ottimo "pretesto" per puntare ad una indipendenza via via maggiore fino all'indipendenza totale da fonti fossili: non solo gas ma anche petrolio e non solo prodotti Russi ma proprio tutti.

Si tratta di buon senso. A breve termine sicuramente non si potrà ridurre drasticamente ne tanto meno eliminare ma a lungo termine è sicuramente possibile ed è utile per più motivi.

Puntando su fonti rinnovabili prodotte in loco come fotovoltaico, eolico e idroelettrico (con accumulo statico per normalizzare e produzione di idrogeno verde) ci si sgancia dai problemi che derivano dal dover importare prodotti da aree geografiche turbolente.

Si spende di meno: conti alla mano le fonti rinnovabili sono più economiche e col tempo miglioreranno ancora.

Non meno importante è più ecologico.

Resta solo da vedere se questo buon senso viene recepito da chi deve prendere le decisioni: i politici

Se state lavorando in Linux su un applicazione che ha molti file di configurazione torna utile poter fare delle modifiche in blocco a tutti questi file, in particolare sostituire tutte le occorrenze di una stringa in tutti file con una stringa sostitutiva.

Si può fare usando find per localizzare tutti i file di configurazione e sed per effettuare le sostituzioni il tutto in una "semplice" e singola riga di comando.

find /dove/sono/i/file/ -type f -name "*.cfg" -print0 | xargs -0 sed -i 's/StringaAttuale/StringaSostitutiva/g'

Mini spiegazione

/dove/sono/i/file/ è il punto a partire dal quale ci sono i file di configurazione e find va a cercare anche nelle sotto cartelle

I file di configurazione terminano tutti con .cfg

StringaAttuale e StringaSostitutiva si spiegano da soli e sappiate che se volete eliminare la StringaAttuale basta non mettere nulla al posto di StringaSostitutiva e che StringaAttuale può anche essere una regular expression.

Un gruppo di ricercatori ha calcolato il numero di qbit necessari ad un quantum computer per violare, in tempo utile, la firma con chiave pubblica delle operazioni su Bitcoin ed è risultato essere 317 × 106 qubit quando il più grande quantum computer attuale (IBM) ne ha 127.

Fa notare Bruce Schneier che il problema non si presenterà a breve, ma neanche lontanamente a breve.

Non fatevi ingannare dal fatto che stiamo parlando di violare Bitcoin e voi non ne avete: si tratta di un esempio pratico particolarmente calzante per quantificare la situazione di pericolo per la crittografia a chiave pubblica. La vulnerabilità nelle transazioni di Bitcoin è limitata in un arco di tempo di una decina di minuti. Bitcoin usa la crittografia ellittica a 256 bit per la firma dell'operazione e se si riesce a violarla tra il momento in cui viene generata e spedita a tutti la transazione e quando viene accettata (quei famosi circa 10 minuti) risulta possibile violare la transazione.

Il punto che interessa tutti è che la crittografia ellittica è una delle migliori disponibili e, anche per operazioni importanti come i pagamenti online, ne vengono usate di meno robuste quindi l'intera sicurezza della nostra vita online dipende da questa lotta tra crittografia e violazione della stessa con un quantum computer.

Nel frattempo i crittologi non stanno a grattarsi i pollici: sono da tempo al lavoro per un nuovo algoritmo resistente ad attacchi portati con quantum computer.

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Paolo Mariano su vaielettrico propone un idea: una piccola auto elettrica come la Dacia Spring con una batteria ancora più piccola: da 10 kWh (autonomia da un centinaio di km).
Un auto piccola come la Dacia Spring che avesse una batteria mini potrebbe essere sia un ottima seconda auto per quasi tutte le esigenze che una prima auto per alcuni.
Più in generale sarei favorevole a mini batterie anche su auto più grandi ma solo se non eliminassero i tagli maggiori. Fatto interessante: costerebbe parecchio meno.
Ultima considerazione è che, come idea, sarebbe ottima per favorire il primo passaggio all'elettrico per molti: sia come seconda auto inseme ad una termica che già si possiede e in futuro verrà sostituita da una EV con batterie allo stato solido, sia come prima auto per chi fa pochi km ma che poi dovrebbe organizzarsi con un noleggio o altro per i pochi viaggi lunghi.
Questa provocazione viene osteggiata da di chi non rientra nella maggioranza (che quindi immagino che percorra parecchi km): non si sta dicendo che per tutti dovrebbe essere così ma che per molti è così. Statistiche alla mano. Ovviamente se si eliminassero le batterie grandi allora sarebbe un altro discorso ma io sarei favorevole ad aggiungere alla gamma dei modelli uno con taglio molto piccolo.

Token RSA

L'autenticazione a più fattori (Multi Factor Authentication: MFA) o, nel caso più semplice a due fattori (2FA) è un sistema più sicuro per loggarsi, ad esempio, sulla propria casella email. Si basa sul concetto di dover usare due (o più) sistemi diversi di autenticazione: una cosa che sai (la classica password) e una cosa che hai (una sim telefonica sulla quale ricevi un sms, un telefono con un app che ti fornisce una chiave usa e getta, un "cosino" con numeri che ogni tot secondi cambiano, o addirittura una cosa che sei come impronta digitale o dell'iride).

Qualche giorno fa mi è arrivata l'email di Google che mi invitava ad attivare MFA su un mio storico indirizzo gmail che praticamente non uso più avvisandomi che entro il 14 dicembre sarebbe diventata obbligatoria. Ottimo reminder che mi è stato utile per attivare subito questo importante meccanismo di sicurezza.

Se avete dei dubbi riguardo alle difficoltà che potreste incontrare non posso dirvi che non ce ne saranno ma sicuramente posso affermare che Google si è impegnata molto per ridurle al minimo. Vi faccio un paio di esempi: se avete un app di posta che supporta MFA sarà sufficiente attivarla e mettere il "secondo fattore" (esempio un codice) la prima volta e poi, per sempre, quell'app funzionerà come prima, senza chiedere password o altro. Secondo esempio un app che non supporta MFA: in questo caso Google vi fornisce una password generata automaticamente da inserire nell'app (che la salva) e, da quel momento, continuerà a funzionare come prima senza chiedere password o altro e, questa password, sarà valida solo per quell'app.

Spero di avervi convito ad attivare MFA quantomeno sugli accessi più importanti come email, siti di e-commerce che salvano i dati della vostra carta di credito o altro che riguarda soldi o dati critici.

In UK, ci segnala Bruce Schneier, c'è una proposta di legge per bannare le password di default sui dispositivi IoT.

Si tratta di un interessante passo avanti per migliorare la sicurezza di oggetti connessi ad internet: non necessariamente si tratta di una buona soluzione ma è meglio di niente.

L'ideale sarebbe un sistema per invogliare ad avere password sicure e uniche. Fino ad ora, la soluzione che più mi è piaciuta, che va in questa direzione è quella che ho visto su un router: una password preimpostata composta da un paio di parole e qualche numero. Viene scritta sull'etichetta del router, il fabbricante non la conosce perché è generata a caso in automatico ed è abbastanza facile da ricordare.

In questo campo le soluzioni devo necessariamente essere un compromesso tra facilità d'uso e sicurezza: se sono estremamente sicure quasi sicuramente sono troppo difficili da usare e si rischia che l'utente medio si stufi e cambi la password con 12345. Se sono troppo facili da usare sicuramente la sicurezza è troppo bassa e prima o poi qualcuno entra abusivamente nel tuo dispositivo.

Si parla molto di Green Pass intestati a "persone" improbabili. Quello che preferisco citare è Mickey Mouse: Topolino.

Uno dei metodi per produrre un Green Pass di questo tipo che risulti essere valido ad un controllo è di rubare la chiave privata usata per firmarlo. A questo punto, chi non mastica crittografia ad ogni pasto, si sarà chiesto come funziona questo strano sistema denominato crittografia a chiave pubblica/privata e subito dopo avrà abbandonato l'idea di capirne i dettagli pensando che sia troppo complicato.

Si tratta sicuramente di un sistema complicato ma l'idea alla base è è molto semplice ed è anche affascinante. Nella lunga e complessa pagina di wikipedia dedicata all'argomento, tra le tante informazioni, c'è anche la spiegazione:

Il principio generale della crittografia asimmetrica ha una solida base matematica che lo giustifica; tale base, riassunta e semplificata all'estremo, si fonda sull'uso di un problema complesso, ovvero un'operazione matematica semplice da eseguire, ma difficile da invertire, cioè dal cui risultato è difficile risalire agli argomenti di partenza. L'esempio classico è il problema della fattorizzazione di un numero (trovare i numeri primi che lo producono se moltiplicati tra loro: ad esempio, è facile moltiplicare 17×23 ottenendo 391, ben più difficile è per esempio fattorizzare il numero 377 nei fattori primi 13 e 29) usata nel primo e più famoso sistema crittografico a chiave pubblica: RSA.

Come vedete la spiegazione (semplificata) è di facile comprensione ed è affascinante nella sua semplicità

L'ente spaziale europeo ESA ha annunciato che lancerà un satellite che sarà completamente riprogrammabile da terra. Giustamente ci fa notare Bruce Schneier che questo significa hackerabile.

Anche dando per scontato strong encryption e un buon sistema di gestione delle chiavi resta comunque un bersaglio interessante.

Un ricercatore, Josep Rodriguez, ha scoperto alcune vulnerabilità nel protocollo NFC implementato sia nei POS dei negozi che negli ATM (gli sportelli bancomat per intenderci).

Sommando anche altri bug è stato in grado, per un particolare tipo di ATM, di ottenere soldi (jackpotting ATM). Fortunatamente si tratta di una persona responsabile quindi non ha divulgato i dettagli in attesa che gli interessati tappino le falle

Ricordate: aggiornate sempre tutto quello che è aggiornabile. In particolar modo questo suggerimento è valido per le banche che gestiscono gli ATM e le "macchinette" per i pagamenti POS dei negozi.

(Via Bruce Schneier)

Generalmente quando si aggiorna una Linux ci si aspetta un upgrade e non un downgrade come mi è capitato su delle Debian Buster 10.9 (ma discorso analogo anche su delle Ubuntu LTS).

La causa è di una versione di PHP più aggiornata di quella standard della distribuzione che richiede un downgrade di alcuni pacchetti: niente di grave. Lasciategli fare il downgrade e, al amassimo, controllate che fili tutto liscio.

Se invece non avete installato un PHP più aggiornato allora non vi capiterà di vedervi apparire un downgrade.

La banca d'Inghilterra rende omaggio ad Alan Touring dedicandogli la nuova banconota da 50 sterline.

Alan Touring è stato un matematico e crittografo e, con il su lavoro a Bletchley Park durante la seconda guerra mondiale, ha contribuito a ridurne la durata. Come "premio" per tutto quello che ha fatto è stato perseguitato per la sua omosessualità fino a portarlo al suicidio. Ci sono voluti diversi anni prima che L'UK rilasciasse ufficialmente delle scuse (purtroppo, ovviamente, postume).

Molto più significativo delle scuse, doverose, è questo tributo sulla banconota da 50 sterline.

Mi è piaciuto molto quello che il direttore del GCHQ Jeremy Fleming ha dichiarato: ha detto che questo tributo è importante non solo in considerazione del suo genio scientifico ma ne conferma lo status di una delle più iconiche figure LGBT+ del mondo.