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All you Need Is Love dei BeatlesSentivo questa mattina su Lifegate Radio che ricorre l'anniversario dei 41 anni dalla prima diretta mondiale via satellite.

Allora i Beatles furono ingaggiati per creare e cantare una canzone (All you need is Love) che venne ascoltata in diretta mondiale.

Dopo 41 anni (in realtà anche qualcosa di meno) realizzare una diretta video e voce fruibile da chiunque in qualsiasi parte del mondo è fattibile da chiunque a costi prossimi allo zero: tutto questo grazie al VoIP che trasporta la voce e, volendo, anche il video.

Questa considerazione mi serve per far notare che un risultato di questo tipo è possibile grazie ad una rete internet neutrale (Net Neutrality) che, non discriminando tra i dati che movimentiamo, permette la nascita e lo sviluppo di soluzioni a basso costo (o, alle volte, anche a costo zero) che altrimenti verrebbero soffocate da servizi venduti dal vostro ISP.

Sappiatelo e tenetene conto quando dovete scegliere il vostro fornitore di connettività: indirizzatevi su chi dichiara apertamente di applicare la più rigorosa net neutrality!

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Fibra OtticaSono curioso: quanto pagate ora per connettervi ad internet a casa e cosa vi danno per quei soldi?

La domanda che però mi preme di più è quanto sareste disporti a pagare per avere una connessione in fibra ottica direttamente in casa (FTTH: Fiber To The Home, fibra in casa per gli amici) che ne so, diciamo 100Mbit simmetrici con qualche Mbit di banda garantita. Tanto per dire 🙂 

Una volta dotati di "fibrone" a 100Mbit cosa ci fareste in più o di meglio rispetto a quello che fate ora?

VoIP che magari non potete ora per via della banda traballante e della latenza improponibile?

P2P a manetta?

TV via internet (NetTV, P2P TV o il bel giardinetto recintato della IPTV del proprio carrier)

Io pagherei una cinquantina di euro al mese o, meglio, un costo iniziale corposo e una cifra più bassa mese per mese.

Voi?

(Foto di xamad via Flickr

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L'attento Stefano Quintarelli ci segnala delle anomalie che riguardano la trasparenza su cosa si voglia fare delle frequenze che si libereranno con il passaggio al digitale.

Perché ho come l'impressione che non si voglia che alcune di queste frequenze  "possono essere usate alla grande per nuovi servizi quali reti meshed con routing frattale, servizi dati tipo messaging, (con grandissimo interesse di Google e Microsoft e operatori TLC negli USA) ecc." come propone Stefano e non lo si voglia per non dar fastidio al business dei soliti noti?

VaselinaSecondo me vogliono fare tutto un po' in sordina per non farci accorgere di nulla ma, per quanta vaselina usino, io già ora sento un discreto bruciore.

E voi? 

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Joost è notoriamente basato su una piattaforma P2P ma, diversamente da un P2P classico, gli utenti non possono scegliere cosa condividere. Si sceglie solo cosa scaricare (il canale che si vuole vedere in quel momento)

Autonomamente il client decide di mettere in condivisione spezzoni di programmi che hai già visto e che quindi il client ha precedentemente scaricato.

Perché vi tedio con tutto ciò?

Per il motivo che vi ho detto è impossibile che circoli materiale che viola i diritti d'autore e quindi penso che sia inutile che qualcuno si prenda la briga di andare a caccia di "pirati" in Joost.
Peerguardian.gif

Quello che ho verificato è che da qualche giorno PeerGuardian, ottimo software che salvaguardia dagli spioni,  blocca Joost!

L'unico motivo che mi viene in mente è che qualcuno che lavora in aziende specializzate nella caccia al "pirata" o anche solo interessate alla protezione dei diritti d'autore stia usando Joost e quindi PeerGuardian rileva che qualcuno di poco "sicuro" è una fonte o uno che cerca di scaricare da noi e blocca tutto.

In realtà, guardando bene mi sono reso conto che viene bloccata la comunicazione con i server europei di Joost!

Che confusione! Un ottimo software come PeerGuardian blocca chi non dovrebbe: non sarebbe il caso di smetterla con questa guerra inutile e mettersi d'accordo su un modo nuovo di proteggere i diritti degli autori senza stressare i poveri utenti che, spesso, vorrebbero solo pagare il giusto per poter fruire di un opera?

Gentile Nicoletti,

nel suo Melog di oggi mi ha colpito la sua idea al riguardo di Second Life. La TV non è più in grado di accendere la nostra fantasia e la nostra immaginazione allora alcuni si spostano da essa verso Second Life che invece ci permette di farlo (ho capito bene il concetto?).

SecondLife.jpgNon guardando più la TV da anni evidentemente ho già trasferito altrove la mia ricerca di evasione: sono impegnato del mondo del P2P, scrivo in questo mio blog e in un mio tumbleblog e anche altrove, mi interesso (appassionandomi) di temi legati all'informatica come le licenze Creative Commons e la connettività internet.

Mi assaliva un dubbio: con tutti questi miei interessi nel settore informatico com'è che non sono mai neppure entrato in Second Life? Forse è proprio per questo! La mia sete di mondi fantastici, di visibilità e quant'altro è già appagata grazie ad altri canali.

Mi rassicuri: vero che non sono un alieno fuori dal tempo se non entro in Second Life?

(disegno di Cosmic Kitty via Flickr)

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Ricordate i bei vecchi tempi quando si combatteva per un invito a Joost?

Sono finiti: complice la probabile imminente apertura al pubblico della piattaforma arrivano inviti come se piovesse.

Ve ne serve uno? Io ne ho 1000 da distribuire: peccato che i miei lettori siano leggermente meno di mille 😉

A chi li vuole basta che mi mandi un email scrivendo nome, cognome e indirizzo email al quale vuole riceverlo!

EDIT: ora ci si può auto invitare qui (via Tommaso Tessarolo)

EDIT ulteriore: ora chiunque già lo usi può darvi un invito, sono illimitati

EDIT (ma quanti edit!): è tornato operativo il sistema per auto invitarsi (via Pietro Saccomani)

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Joost_Portatile.jpgJoost (puntate precedenti qui qui qui) è ancora in fase di beta test chiusa al pubblico ma oggi ho notato che hanno fatto un primo passo verso la pubblicità personalizzata.

Invece che le solite pubblicità americane ce n'era una italiana!

Un PC portatile: non portatile nel senso che il camion della foto se li porta a spasso eh? (foto via Flickr)

Niente di strabiliante: semplicemente la pubblicità è in italiano e quindi hanno fatto il primo passo. Io sono italiano e mi mostrano qualcosa che è più mirato a me.

potrà sembrarvi una cosa da poco ma non lo è: anche i più refrattari alla pubblicità (io ad esempio) la digeriscono meglio se è mirata ai propri interessi.

Una pubblicità mirata non solo da meno fastidio ma risulta anche utile ed è quindi molto più efficace: cosa gradita a chi vende il prodotto e anche a chi vende lo spazio pubblicitario!

Ho appena letto questo articolo di Tommaso su una soluzione per rivoluzionare la TV sfruttando apparecchi Apple e poi ho letto questo articolo di Giorgio che avvisa di un interessante software che promette di trasformare un PC basato su Linux in un potente media center.

Io propendo per la soluzione Linux ma solo perché ho un fastidio quasi irrazionale nei confronti della mela 🙂

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Creare una rete mesh (a maglia: un po' come le reti delle porte dei campi da calcio) senza fili utilizzando delle frequenze da liberare da alcune di quelle attualmente utilizzate dalla televisione analogica sarebbe fantastico.

Avevo già sentito proporre soluzioni simili e l'ultimo, in ordine di tempo, che ne parla è Quintarelli in questo articolo.

Usare quelle frequenze è una cosa buona visto che sono in grado di propagarsi abbastanza bene anche attraverso i muri. Il risultato sarebbe quello di poter utilizzarle sia per collegare pc fissi, che pc portatili ma soprattutto altri apparecchi più piccoli come cellulari o palmari. Ci collegherei anche i telefoni VoIP, magari anche gli elettrodomestici fino ad arrivare al videocitofono (VoIP ovviamente).

Non so se sia possibile mantenere la connessione passando da un micro nodo al successivo quando uno si sposta (come i cellulari) ma se fosse possibile sarebbe la fine della differenziazione tra connessione ad internet, telefonia fissa e telefonia mobile!

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Uno screenshot di JoostEbbene sì: ho due inviti per provare la IPTV Joost (ex The Venice Project) e li regalo ai primi due lettori che li desiderano e che lo scrivono per primi in un commento a questa notizia.

Di Joost ho parlato in questo primo articolo e poi in questo successivo e a mia volta avevo avuto la possibilità di provarlo grazie a Pietro Saccomani che ringrazio nuovamente. Visto che ho avuto questa possibilità grazie ad un omaggio di Pietro ho pensato di rifare la stessa cosa per dare ad altri questa opportunità .

EDIT: i due inviti sono già stati vinti.

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Screenshot ufficiale di Joost

Joost ha rilasciato da qualche giorno la versione 0.8 del suo applicativo (per chi si fosse perso qualche puntate leggete qui) con, pare, una migliorata gestione della compressione video.

Visto che mi fido solo dei dati che posso verificare ho fatto qualche test e devo dire che la qualità delle immagini è migliorata e l'uso di banda è buono. Normalmente si assesta sugli 80Kbyte/sec (640Kbit/sec) in download e in upload è abbastanza variabile ma entro i 10Kbyte/sec (80Kbit/sec).

Con questi numeri l'applicazione gira bene a partire da connessioni 1280Kbit/sec in download e 256Kbit/sec in upload.

Se vi interessa provarlo dovete andare a caccia di inviti: io ne avevo due a disposizione ma sono spariti al volo 😉

Potete anche cercare di farvi accettare come beta tester direttamente compilando un form nella sezione apply.

Il francobollo di immagine che vedete in cima non è molto significativo ma ne trovate ad alta risoluzione nella sezione dedicata di Joost.

EDIT: il progetto è defunto quindi ho tolto i link che non puntavano più a nulla

Ottima l'osservazione di Tommaso sulle "tecnologie invisibili". E' indispensabile rendere la fruizione della NetTV trasparente come un normale telecomando da TV per poter raggiungere il grande pubblico.
Non è l'unico punto fondamentale: c'è anche da considerare che la sorgente della NetTV è la connessione internet domestica e quindi anche questa deve essere facile e sempre presente.
Ad oggi per avere una connessione con la banda garantita realmente devi essere seduto sul MIX (o poco meno) o essere realmente fortunato e avere una buona linea in Fibra Ottica, un ottima linea in ULL oppure essere super fortunato e avere una ADSL Wholesale che funzioni!

Tommaso Tessarolo parla in un articolo dei vantaggi del P2P per distribuire contenuti come radio e TV.

In estrema sintesi (ma il suo articolo leggetevelo che, come sempre, è esauriente) l'uso di banda di chi trasmette usando un sistema P2P si riduce drasticamente.
Portando avanti il suo ragionamento posso aggiungere un ulteriore tassello.
Se la Net Radio risparmia 111.2Mbit chi li paga?
Essendo una struttura P2P li "pagano" i singoli utilizzatori che in realtà , avendo un contratto flat, non pagano nulla di più della loro tariffa.
Tutti risparmiano a scapito del carrier?
Esatto ma il Carrier è cornuto e mazziato perché oltre a perdere introiti per quei 111.2Mbit si vede intasare la parte terminale delle proprie infrastrutture di rete dato che i singoli user passano attraverso tutti gli ultimi anelli della struttura di trasporto: apparati nelle centrali di zona e trasporto verso i backbone. Concentrando quel traffico su un server i carrier hanno invece il vantaggio di poterlo piazzare direttamente connesso al loro backbone evitando di dover potenziare le strutture che danno la connessione a noi poveri utenti adsl!

Ben venga quindi il P2P se il risultato (oltre a far arrabbiare i carrier) è che qualcuno dovrà potenziare le infrastrutture che ci portano la connessione internet in casa!

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Ero proprio contento di poter partecipare alla beta di Joost ed ero anche triste per i contenuti in inglese.

Ora è partita la fase beta di un progetto che sembra simile ma che è di Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb: Babelgum. Il sito è scritto in inglese e ha personaggi provenienti da varie parti d'Europa quindi potrebbe anche essere che i contenuti siano in inglese ma io spero che ci piazzino anche prodotti italiani e soprattutto che ci sia modo di farci entrare anche materiale auto prodotto.

Il client è, come per Joost, basato su una piattaforma P2P.

Ora basta scrivere: corro ad iscrivermi alla beta!

Grazie a Pietro che ha messo in palio tra i suoi lettori gli inviti che aveva (e anche quelli di altri!) sto' provando The Venice Project.

Si tratta di una piattaforma, basata su un protocollo p2p, per trasmettere filmati.

Si propone come un sorta di nuova televisione e difatti l'aspetto è quello: ci sono vari canali ciascuno dei quali trasmette a rotazione filmati su quel tema. Io mi sono divertito un po' con alcuni filmati comici, qualche documentario e delle interessanti partite di poker.

Il progetto e a mio parere molto interessante (anche altri lo hanno provato: questo è il commento di Pandemia) e ci prepara ad un futuro prossimo nel quale la neutralità della rete diventerà sempre più cruciale: Quintarelli ne parla spesso.

Cosa succederebbe a progetti come questo se tutti i fornitori di connettività si mettessero a filtrare e limitare come fa Libero?