Ripropongo aggiornando un vecchio post sui motori di ricerca Torrent.
Ricordate che ormai la maggior parte dei motori di ricerca torrent sono accessibili solo da rete tor (causa blocchi) quindi vi suggerisco di usare tor browser o brave che ha un tab tor per raggiungerli. Ecco un elenco:
Quando vedo un impianto fotovoltaico o delle pale eoliche vedo la bellezza.
Sono belli esteticamente: non mi capacito di chi parla di paesaggio deturpato o bruttezza, veramente.
La bellezza non è solo estetica: è anche un idea che scaturisce dal fatto che produciamo energia localmente per usarla localmente sfruttando risorse naturali locali. Nostre risorse. Non dipendiamo da fornitori inaffidabili di gas o petrolio.
La bellezza è anche risparmio economico visto che le rinnovabili costano meno di qualsiasi altra fonte energetica con bollette dell'energia più economiche e il risparmio è anche a livello nazionale perché evitiamo di importare dall'estero combustibili.
La bellezza è anche la salvaguardia climatica dato che le rinnovabili sono per loro natura amiche dell'ambiente.
Quanto bello sarebbe se invece che essere osteggiate, addirittura a livello di decisioni del nostro governo, ci fosse un aiuto ad ogni livello?
Da alcuni giorni sto utilizzando Simplenote: un programma che, come si intuisce dal nome, gestisce in maniera semplice le note. C'è un app per Android e per altre piattaforme e c'è pure la versione per Linux.
Io uso Ubuntu e ho trovato un problema intermittente che gli impedisce di partire. Se lo lanciate da riga di comando spesso vi restituisce questo errore prima di andare in crash
FATAL:gpu_data_manager_impl_private.cc(415)] GPU process isn't usable. Goodbye.
Ho trovato che questo bug è tipico di altri programmi che usano Electron e il workaround per evitare che vada in crash è di farlo partire con un --no-sandbox
Se lo lanciate da interfaccia grafica dovete editare come root il file/usr/share/applications/simplenote.desktop cambiando la riga di Exec da
Exec=/opt/Simplenote/simplenote %U
a
Exec=/opt/Simplenote/simplenote --no-sandbox %U
In questo modo partirà sempre senza andare in crash.
Anni fa, prima della nascita delle piattaforme di streaming, avreste immaginato di guardare una serie tv straniera? A parte ovviamente una statunitense e, al massimo, dei cartoni animati giapponesi.
Uno dei vantaggi delle piattaforme di streaming è anche questo: la sezione locale di una nazione produce una serie tv (oppure ne acquista i diritti) e, se valuta che potrebbe avere un potenziale in altre nazioni, ha tutte le possibilità per doppiarla e distribuirla.
Con grande difficoltà, anche in passato, era possibile scaricare illecitamente dei contenuti che altrimenti non sarebbero mai arrivati in Italia e, nel caso migliore, scaricare dei sottotitoli prodotti da altri semplici utenti. Un doppiaggio è però sempre stato ben oltre le possibilità di qualche amatore.
Oggi, invece, abbiamo parecchia scelta. Anche straniera. Ad esempio su Netflix è da poco uscita una mini serie molto bella "La mia Prediletta" che è tedesca, meno di recente "Totenfrau La Signora dei Morti" che è austriaca come "Fast Forward" che invece è su PrimeVideo.
Le ambientazioni sono diverse dal solito ma anche alcuni film statunitensi sono ambientati in Europa: quello che realmente cambia è il punto di vista che è diverso da quello di un film o serie italiana o degli USA
La comodità delle piattaforme di streaming per guardare film e serie tv è innegabile ed è anche superiore alla pratica di scaricare/condividere illegalmente questi materiali protetti da copyright tramite torrent.
A seconda dei momenti il metodo illegale è risultato più o meno gettonato e un modo interessante per far pendere nuovamente la bilancia dal lato della legalità potrebbe essere quello di proporre pacchetti di vari siti di streaming al costo inferiore della somma dei singoli. Si tratta di un vantaggio non solo per gli utenti ma anche per i siti di streaming che, in questo modo, potrebbero catturare quegli utenti che non acquisterebbero mai il loro servizio perché possono affrontare il costo di uno o due ma non di altri in più.
Ho dovuto migrare una mia macchina virtuale da Virtualbox a Vmware workstation player quindi colgo l'occasione per segnalare alcune informazioni utili.
Esportando la vm e importandola potrebbe capitare che la scheda audio non venga creata. In questo caso aggiungete manualmente l'hardware sound. Se anche così la scheda audio non risultasse visibile allora, a vm spenta, modificate il file di configurazione della vm .vmx impostando
sound.present = "TRUE"
Bisogna poi sistemare le vm guest addictions/vm tools: disinstallare quelle di Virtualbox e installare quelle di Vmware. Per le vbox guest addictions in /opt/VBoxGuestAdditions-x.x.x/ (sostituite le x con la versione che avete installata) c'è l'uninstall. Nel mio caso ho un sistema operativo guest Ubuntu e, per installare quelle utili a Vmware workstation, ho usato quelle che ci sono nei repository
apt install open-vm-tools open-vm-tools-desktop
Nel caso il copia e incolla tra guest e host non funzionasse, nonostante i tools desktop appena installati, si può sistemare con delle impostazioni sempre nel .vmx
Se poi avete problemi di spazio potreste voler evitare che venga creato un file di dump della memoria durante il run della vm e per farlo abbiamo la solita aggiunta/modifica nel file .vmx
mainMem.useNamedFile = "FALSE"
Personalmente preferisco Virtualbox ma per delle circostanze particolari sono dovuto passare a Vmware workstation player.
Il progetto Z-Library è probabilmente la più grande libreria online gratuita di ebook, articoli scientifici testi accademici e altro che esista.
Lo scorso anno (novembre 2022) ha subito il sequestro di molti nomi a dominio da parte del dipartimento di giustizia statunitense ma non si è arresa. Al momento è raggiungibile tramite il nome z-lib.io anche se potrebbero cercare di bloccare anche quello.
Per scaricare gli ebook bisogna registrarsi e lo si può anche fare su singlelogin.re e addirittura viene rilasciato un dominio singolo personalizzato da non divulgare: si tratta di un ulteriore metodo per evitare blocchi ed è anche accessibile da rete tor
Pare quindi che i loro sforzi per continuare a fornire il servizio di libreria pubblica gratuita stiano funzionando nonostante gli attacchi.
Molti storici motori di ricerca torrent sono accessibili solo da rete tor (causa blocchi) quindi vi suggerisco di usare tor browser o brave che ha un tab tor per raggiungerli. Ecco un elenco:
Breve segnalazione: il motore di ricerca torrent cloudtorrents.com pare interessante.
Ha un design pulito ed essenziale, ha delle categorie navigabili , con le quali restringere le ricerche, e sembra discretamente utile per la ricerca di torrent italiani.
Aggiungo anche un nuovo indirizzo per il famoso motore di ricerca torrent LimeTorrents.
Il vecchio Google for domains poi diventato G Suite legacy free edition per chi l'aveva attivato quando era ancora gratis rimarrà gratuito per gli utenti non commerciali, contrariamente a quanto dichiarato precedentemente da Google, ma bisogna segnalare, entro il 27 giugno 2022, che si intende usarlo per uso non commerciale. Se non lo si segnala allora Google vi considera come utenti commerciali e vi chiede di pagare.
Per effettuare questa segnalazione bisogna loggarsi con l'account gmail di amministratore (se avete un solo account allora quello è anche l'account di amministratore) e andare poi sulla Admin Console dove apparirà questa comunicazione (io ho la lingua inglese selezionata ma se voi avete l'italiano potrebbe apparirvi il tutto in italiano):
Time to choose the transition path for your account We’re extending the transition period for those using the Legacy Free Edition of G Suite. Upgrade now to enjoy a special discount on a Google Workspace subscription, or self-identify your legacy subscription is for personal use. If no action is taken before Jun 27, 2022, we'll automatically transition you to the recommended Google Workspace subscription.
Sotto c'è il link LEARN MORE che porta alla seguente schermata:
L'opzione da scegliere è l'ultima: Personal use, cliccando sulla freccia sulla destra. Appare un ulteriore schermata di conferma:
Questa schermata ci avvisa che potremo continuare ad usare l'email Gmail sul nostro dominio e alcuni altri dettagli, ci ribadisce che questa scelta è solo per uso personale non commerciale e ci avvisa che potranno rimuovere delle funzioni business e che non è compreso il supporto. Cliccate su Confirm for personal use e l'operazione è conclusa. Appare una schermata di conferma e ringraziamento:
ma più che un grazie da parte di Google per continuare ad usare il loro servizio io direi un grazie a loro per aver mantenuto l'uso personale gratuito per un prodotto che trovo molto utile nonostante lo usi esclusivamente per l'email personalizzata sul mio dominio.
Ci sarebbero state altre soluzioni più o meno complicate per continuare ad avere gratuitamente un email sul proprio dominio e una di queste l'ho anche messa in piedi (mi sono creato 4 miei server MX che inoltrano le email su dominio ad un altro indirizzo email) ma la G Suite è più comoda.
In conclusione, al posto dell'avviso che avevate all'inizio sulla scelta da effettuare, vi troverete un avviso che dice che state usando la versione legacy (che è gratuita)
e se volete potete passare a quella a pagamento: dalle mie parti si usa dire "anche no"
Sono ormai alcune settimane che ho iniziato ad usare Syncthing (Open Source) per tenere sincronizzati file e cartelle tra i miei vari computer, server e smartphone e devo dire che come alternativa a Dropbox è veramente interessante.
Il compito che svolge è simile da Dropbox ma ci sono alcune differenze.
Syncthing non ha un server proprio dove custodisce una copia online dei dati come fa Dropbox quindi niente interfaccia web per la gestione dei propri file ma anche niente limiti di spazio. Si può tenere in sincronia tutti i file che si vuole e il limite è dato solo dallo spazio disco dei vostri dispositivi.
La gestione del versioning dei file è decisamente più articolata e flessibile ma come contro, ovviamente, utilizza il vostro spazio disco. Basta avere l'accortezza di attivare un versioning molto esteso solo su un computer con molto spazio storage per aggirare il problema: per esempio su uno smartphone solitamente non è il caso di sprecare spazio.
Il client Android ha il vantaggio di salvare una copia locale così da avere i dati disponibili anche offline ma, di contro, non è possibile selezionare una scheda sd come destinazione
Ci sarebbero svariate altre caratteristiche e informazioni interessanti ma mi sono limitato a citare i principali pro e contro di Syncthing rispetto a Dropbox.
Quando i soliti motori di ricerca non sono più accessibili esiste una seconda possibilità passando da rete TOR.
Per accedere alla rete TOR esistono diversi modi. Uno dei più rapidi e facili da usare, anche per chi non è particolarmente esperto, è il browser Brave che ha, oltre alla classica finestra anonima, anche una finestra anonima con TOR,
Quale che sia il sistema che usiate per collegarvi con TOR, una volta fatto, potete collegarvi a Torrentz2 a questo indirizzo onion e cercare quello che vi serve.
La rete Torrent è decentralizzata dal punto di vista dei file da scaricare perché si basa sul principio del P2P: gli utenti scaricano e condividono tra pari.
Da questo punto di vista è praticamente impossibile bloccarla: bisognerebbe agire direttamente su tutti gli utenti che condividono e scaricano un file per bloccare la diffusione di quel file.
La ricerca invece non è così robusta perché è centralizzata. Il client Torrent Tribler invece ha la funzione di ricerca integrata all'interno ed è decentralizzata al pari del download e upload: in questa ottica si può dire che sia realmente e completamente decentralizzato e di conseguenza indistruttibile.
Ovviamente ci sono degli svantaggi (ricerca più lenta e meno file presenti) ma è un prezzo da pagare più che accettabile per una soluzione che non può essere chiusa o censurata con un colpo di click.
Questo client è in circolazione da più di un decennio ed è realizzato e mantenuto da una università olandese.
Il client ha una funzionalità base di anonimizzazione ma anche gli sviluppatori avvisano di non farci totale affidamento in quanto non ancora matura.
A parte l'accesso amministrativo che richiede un autenticazione e quindi mandare le credenziali in chiaro (con http) non è sicuro, il resto non ha un motivo pratico per richiedere la cifratura delle comunicazioni.
Il motivo è un altro. A tendere tutti i siti web dovrebbero passare ad https e questo porterà all'abitudine di aspettarsi che un sito sia https. Questo aiuta ad essere sicuri che il sito che si sta visitando sia realmente quello che ci aspettiamo.
In realtà anche un malintenzionato può mettere in piedi un sito truffa in https ma almeno dovremo solo controllare il nome del sito a destra del lucchetto per essere sicuri che corrisponda a quello sul quale volevamo andare.
Anche google dice ormai che nei risultati delle ricerche verranno penalizzati i siti che non saranno in https quindi conviene non rimanere indietro.
Ora veniamo a qualche informazione tecnica che potrebbe esservi utile per la
MIGRAZIONE DA HTTP A HTTPS
Il passaggio, che è sempre un pre requisito ogni volta che si mette mano al proprio blog, è quello di fare un backup completo: sia del database che della /var/www del blog (o della cartella dove risiede)
Come segnalato all'inizio con il link al mio vecchio post il primo passaggio è quello di richiedere il certificato.
Se nei vostri vecchi post avevate delle immagini e i link erano con indicato http avrete un problema: i browser segnaleranno qualcosa che non va. Per sistemare ho usato un plugin wordpress che si chiama Search & Replace e ho sostituito src="http:// con src="// togliendo così il riferimento e lasciando il default del sito. Ovviamente nelle impostazioni generali dovrete cambiare l'indirizzo del blog mettendo https.
Anche da altre parti potrebbe essere rimasto qualche riferimento ad immagini http. Tipicamente nelle colonne laterali ma si tratterà di pochi link che dovrete controllare a mano e sistemare senza la necessita di tool automatizzati come per le immagini dei post che invece potrebbero essere tante.
Forniscono certificati e facili procedure per trasformare un sito http in https. In questo modo se ne facilita l'adozione e si rende più sicuro il web.
E' quindi ora di smetterla di pensare a chi scarica musica senza pagarla come ad un pirata e perché ciò possa diventare realtà c'è bisogno di un cambiamento netto dell'attuale legislazione.
Vi domandate mai il perché molta gente che vorrebbe acquistare un contenuto digitale poi finisce per scaricarlo dai circuiti P2P commettendo un illecito o, più spesso, addirittura un reato?
Se uno vuole comprare un ebook, ma il discorso è identico per un film oppure per della musica in formato mp3, e scopre che sarebbe pesantemente limitato nel tipo e modo di fruizione del contenuto che acquista il risultato è che decide di scaricarlo, gratis ovviamente, da Torrent o altri sistemi P2P.
La copia scaricata illegalmente / commettendo un reato è priva di lucchetti, vincoli e altre diavolerie che impediscono di fruire appieno dell'opera.
Vi invito a seguire la discussione su FriendFeed per rendervi conto dei punti di vista e della complessità di questo argomento.
Questa volta temo che non sia un problema da poco: sembra proprio che sia la fine e che la baia chiuda.
Visto che l'intero database non è andato perso è possibile che qualcuno ne raccolga l'eredità: nel caso succeda sarà mia cura avvisarvi 😉
Nel frattempo, nel caso abbiate necessità di cercare qualcosa, io solitamente uso mininova.
Avevo letto tempo fa che mininova avrebbe iniziato a filtrare i propri contenuti ma non ho notato nessun drastico cambiamento: continuo a trovarci di tutto.
Edit: su segnalazione di mia madre che non mastica l'inglese vi traduco la frase che quei burloni di pirati hanno scritto sulla maglietta: Ho speso mesi di tempo e milioni di dollari per far chiudere The Pirate Bay e tutto quello che otterrò è questa bella maglietta!