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Le automobili elettriche hanno un doppio sistema di frenata: la prima parte è gestita ricaricando il pacco batterie facendo rallentare e fino anche fermare l'auto (frenata rigenerativa), la seconda parte è il classico freno meccanico che conosciamo.

Già ora molti automobilisti elettrici usano un impostazione e uno stile di guida detto "One Pedal" che consiste nel usare solo il pedale dell'acceleratore senza necessità di usare il freno (salvo ovviamente casi di emergenza) e difatti l'usura dell'impianto frenante delle BEV è praticamente zero e, di conseguenza, anche l'inquinamento dovuto alle polveri sottili delle pastiglie dei freni è quasi azzerato.

Ora la tedesca ZF ha presentato un sistema innovativo di frenata interamente elettrica. La forza frenante è generata da quattro motori elettrici: uno per ruota. La sicurezza è garantita dalla stessa tecnologia di ridondanza usata sugli aerei e l'efficienza è stata testata ed è superiore ai freni tradizionali.

I vantaggi di questa soluzione sono interessanti. Prima di tutto si va verso la semplificazione che è sempre utile. L'efficienza di questo sistema permette un maggior recupero di energia durante la frenata. Come già detto ecologicamente è ottimo eliminando del tutto l'inquinamento causato dalle pastiglie dei freni. La manutenzione, che già è minima per le BEV, viene così ulteriormente ridotta.

In tema di semplificazioni sto aspettando alcune soluzioni che credo siano a portata di mano: 4 motori, uno per ruota, eliminando del tutto trasmissione/differenziale, eliminazione della batteria di servizio da 12V e batterie più piccole insieme a sistemi di ricarica wireless ad induzione in movimento come già si vedono ora in fase sperimentale sulla Brebemi.

Via Viaelettrico

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Si sente alle volte dire che le auto elettriche richiederanno troppa elettricità al sistema mettendolo in crisi: non è vero perché la quantità di elettricità aggiuntiva richiesta è modesta, è in crescita graduale (le auto elettriche sono in crescita graduale) e potranno addirittura essere la soluzione ad un problema che invece è reale. Quello della stabilizzazione dei carichi di rete.

Tutto passa da volontà politiche, modifiche alle normative e incentivi. Per diverse ragioni è utile puntare sulla produzione di elettricità da fotovoltaico (è più economico, ci rende indipendenti dall'estero, abbiamo tanto sole) e questo richiede che vengano sbloccati progetti già pronti a partire riducendo la burocrazia normativa. Una volta che il fotovoltaico sarà libero di cresce avremo abbondante energia elettrica ma, per sua natura, intermittente (legata alle condizioni meteorologiche). È qui che nuovamente entra in gioco la normativa: un auto elettrica predisposta a VTG (Veicle To Grid: dall'auto alla rete elettrica) che venisse lasciata connessa alla rete potrebbe fornire energia alla rete nei momenti di scarsità (con vantaggi economici per il proprietario dell'auto) stabilizzando la produzione elettrica.

Quindi l'unico vero problema futuro reale, l'intermittenza della produzione elettrica fotovoltaica, potrebbe essere risolto dalle tante e capaci batterie delle auto elettriche connesse alla rete con tecnologia VTG. Basterebbe solo adeguare la normativa per consentirlo.

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Paolo Mariano su vaielettrico propone un idea: una piccola auto elettrica come la Dacia Spring con una batteria ancora più piccola: da 10 kWh (autonomia da un centinaio di km).
Un auto piccola come la Dacia Spring che avesse una batteria mini potrebbe essere sia un ottima seconda auto per quasi tutte le esigenze che una prima auto per alcuni.
Più in generale sarei favorevole a mini batterie anche su auto più grandi ma solo se non eliminassero i tagli maggiori. Fatto interessante: costerebbe parecchio meno.
Ultima considerazione è che, come idea, sarebbe ottima per favorire il primo passaggio all'elettrico per molti: sia come seconda auto inseme ad una termica che già si possiede e in futuro verrà sostituita da una EV con batterie allo stato solido, sia come prima auto per chi fa pochi km ma che poi dovrebbe organizzarsi con un noleggio o altro per i pochi viaggi lunghi.
Questa provocazione viene osteggiata da di chi non rientra nella maggioranza (che quindi immagino che percorra parecchi km): non si sta dicendo che per tutti dovrebbe essere così ma che per molti è così. Statistiche alla mano. Ovviamente se si eliminassero le batterie grandi allora sarebbe un altro discorso ma io sarei favorevole ad aggiungere alla gamma dei modelli uno con taglio molto piccolo.

Disegno su un possibile scenario futuro

Un lungo ed interessante articolo su Vaielettrico tratta, tramite un intervista, un possibile scenario futuro ad ampio spettro sia sulla mobilità sostenibile (elettrica e idrogeno) che sul uso e riuso delle batterie delle auto e molto altro.

Questo secondo punto mi ha colpito per la semplicità della spiegazione. Migliorando il controllo sulla qualità delle celle delle batterie delle automobili si potrà arrivare ad identificare il momento giusto per smettere di usarle sull'auto (un applicazione molto usurante) prima che si degradino significativamente e iniziare la fase di riuso come accumulatori temporanei ad esempio per i pannelli fotovoltaici. Questo secondo uso è molto meno stressante per la batteria: se per un automobile era quasi a fine vita per questo utilizzo invece ha ancora parecchi anni di utilizzo. Cito la frase dell'intervistato (il professor Andrea Casalegno del dipartimento dell'Energia del Politecnico di Milano) che mi è piaciuta: perché rovinarla del tutto, se può funzionare egregiamente ancora a lungo con un servizio meno gravoso, conservando un suo valore economico?

Allungando al massimo il ciclo di vita prima del riciclo con recupero dei metalli rari si migliora notevolmente l'impatto ecologico.

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Ho notato che per radio passano spesso pubblicità di automobili e questa non è una novità: spesso la radio è ascoltata mentre si guida l'auto ed è quindi un buon mezzo per trasmettere pubblicità proprio di automobili.

Quello che invece mi ha colpito è che non solo si tratta di pubblicità di automobili benzina o addirittura diesel (qualche raro accenno a gpl/metano) ma addirittura quando si tratta di auto ibride ho sentito citare come un pregio il fatto di non essere ricaricabili.

Con le normative europee sempre più restrittive tutte le case produttrici hanno almeno piani a breve per veicoli elettrici e quasi tutte hanno già in vendita veicoli elettrici. Non solo: in molte hanno già annunciato che smetteranno di produrre auto con motori tradizionali a combustione.

Come mai le pubblicità sono ancora monopolio totale di auto a combustione destinate a scomparire? Voglio pensare bene: sarà perché devono comunque smaltire il parco auto vecchio e perché le elettriche, oltre a non essere ancora alternative valide per tutti i tipi di usi e per tutti, permettono guadagni minori alle case automobilistiche?