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ECO DECTSarebbe un esagerazione dire che che ora il telefono cordless in standard DECT diventa perfetto ma il passo avanti è notevole.

Leggo, grazie ad una segnalazione nel feed di Matteo, che la Siemens ha introdotto una variazione importante nei telefoni DECT: la potenza di trasmissione diventa variabile.

Il fatto non è di poco conto. Oltre ad indubbi vantaggi economici e di praticità di utilizzo dovuti al risparmio energetico c'è un importante questione legata alla sicurezza preventiva.

Il DECT pompa a massima potenza, sempre, sia quanto telefoni che quando il cordless è acceso ma inattivo. Ci preoccupiamo tanto di emissioni causate dal WiFi e poi non guardiamo sotto il naso fingendo di ignorare che i normali telefoni cordless DECT emettono molte più radiazioni degli apparati WiFi con i quali condividono la caratteristica di essere sempre accesi!

Io mi ero dovuto adattare all'uso di un cordless DECT da quando si era rotto l'ultimo cordless di vecchio tipo (acquistato usato su ebay) e gli unici disponibili erano DECT: ora penso che a breve cambierò cordless.

Voi cosa farete?

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ParanoiaLa fobia da WiFi è dilagante ed ero giusto in attesa della puntata di Report di ieri per vedere come se la sarebbe cavata l'ottima Gabanelli.

Non avendo sotto mano tutti i dati e non avendo neppure voglia di andarli a verificare avevo raccolto alcuni spunti utili di quella trasmissione e scartato altri.

Di interessante ho immagazzinato che esistono delle persone con un livello di sensibilità alle onde elettromagnetiche particolarmente alto e che, per loro, anche segnali abbastanza deboli sono un serio fastidio. Una malattia vera e propria che, per ora, solo alcune nazioni riconoscono.

Utile è anche il principio di prudenza che io adotto e consiglio: se si può cablare lo preferisco di gran lunga al WiFi.

Mi aveva lasciato perplesso l'interpretazione un po' di parte che trasformava un affermazione del tipo "non escludo che possa causare problemi" in "causa problemi".

Le mie perplessità restano intatte per quanto riguarda l'uso massiccio del WiFi realizzato con tanti access point omnidirezionali in quanto rilevo uno spreco che poi corrisponde ad un immissione in circolazione di più onde elettromagnetiche di quante ne servano.

Su altre tecnologie senza fili che invece sono direzionali almeno sul lato cliente ho meno dubbi. Difatti non mi faccio scrupoli a proporre ai miei clienti soluzioni senza fili in standard Hiperlan2 (EOLO di NGI) che usano antenne direzionali lato cliente.

Ho poi letto la segnalazione del Quinta che ha dato il colpo di grazia: l'esperto tanto sbandierato nella trasmissione TV è stato votato "Disinformatore dell'anno" in Svezia.

Un grazie ai miei genitori che mi hanno avvisato che la Gabanelli avrebbe parlato dei rischi del WiFi.

(Foto di katiew su Flickr)

TeslaWirelessPower1891.pngGià tempo fa avevo sentito parlare della trasmissione di energia senza fili ma solo ora, dopo avere letto questo articolo di Stefano Quintarelli, ho approfondito l'argomento.

La trasmissione di energia senza fili è un concetto parecchio datato: la foto di due secoli fa difatti non l'ho messa a caso. La voce su Wikipedia è molto ricca.

In questo pdf scritto appositamente per essere comprensibile anche a chi non sia uno scienziato viene spiegato come questa nuova tecnica permetta di creare un campo elettromagnetico "non radiante" che quindi non inonda lo spazio di energia. Questo campo si attiva solo nel punto dove trova un oggetto specificamente realizzato per "entrare in risonanza".

Il vantaggio di una soluzione di questo tipo è duplice: non si spreca energia irradiandola a caso in tutte le direzioni ed in ogni momento ma solo dove serve e quando serve; l'altro vantaggio è che se ci passi vicino non entri in risonanza, non attivi il campo e quindi non ti fai un bagno di radiazioni tipo forno a microonde!