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L'interoperabilità dei sistemi di messaggistica è un ottimo obbiettivo perché impedisce che un utente sia bloccato da un software di messaggistica e, di conseguenza, favorisce sia la libertà che la concorrenza. Anche Bruce Schneier afferma che in teoria è un bene.

Dei ricercatori hanno valutato che l'interoperabilità porta ad una superficie di attacco maggiore su parecchi aspetti. In pratica succede che la sicurezza complessiva diventa pari a quella della piattaforma peggiore: un brutto livellamento verso il basso diventa il risultato dell'applicazione di un principio che dovrebbe essere buono.

Reggerà la connessione?Di un interessante articolo di Tom sono rimasto colpito da un fatto: c'è una gran corsa in atto tra Microsoft, Cisco e forse anche altri per proporre soluzioni di messaggistica unificata.

Non è il fatto in se a colpirmi ma le possibili problematiche legate a queste soluzioni. Sono soluzioni che dipendono fortemente dalla qualità della connessione ad internet della quale si dispone.

Il punto è che spesso manca, all'interno dell'azienda, la figura dell'esperto ICT in grado di fare verifiche preventive al riguardo. Non importa se chi propone le soluzioni di messaggistica unificata assicuri un supporto perfetto in tutte le fasi: i problemi possono verificarsi comunque se non c'è qualcuno che controlla la qualità della connessione ad internet e che trova soluzioni per renderla sufficientemente compatibile con le necessità dei sistemi di messaggistica unificati.

E' anche per via di queste considerazioni che tempo fa ho deciso di iniziare a fornire consulenze in questo campo: qualcuno che si sacrifichi e lo faccia ci vuole eh? 😉