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Viviane Reding su WikipediaEstremamente interessante il discorso di Viviane Reding al KPN Annual Event che Stefano Quintarelli riporta nel suo blog.

La parte che mi ha più colpito è alla fine dove parla di un modello municipale che prevederebbe un impegno di ciascuna città a dotarsi di una rete in fibra ottica punto a punto (una fibra per ciascun utente). E' il sistema che regge meglio le future richieste di aumento di banda ed è anche il più costoso.

Il fatto che se incarchi la singola municipalità porterebbe ad aumentare ulteriormente il divario digitale.

Le grandi città ovviamente farebbero questo investimento e si doterebbero di di una infrastruttura a prova di futuro e lo potrebbero fare perché non avrebbero difficoltà a trovare investitori visto il loro ricco bacino di utenza.

Le piccole città e la periferia rischierebbero di restare al palo un po' per la poca lungimiranza degli amministratori (che non sarebbero forzati a fare questa scelta dalla pressione dei propri cittadini) e soprattutto per la maggior difficoltà nel trovare finanziamenti per un progetto che, non coinvolgendo un bacino di utenti tipo quello delle grandi città, rischierebbe di essere antieconomico.

Nonostante questo la Reding consiglia di valutare bene questa possibilità per far si che chi vuole dotarsi di una infrastruttura a prova di futuro possa farlo: la cosa è allettante ma non sono sicuro sia la strada migliore.

Invece che pensare di fare trenta facciamo direttamente trentuno: fibra punto punto per tutta la nazione, investimento misto pubblico / privato, One Network dove ciascun operatore conferisce la propria attuale rete e infrastrutture e tutti quanti acquistano agli stessi prezzi dall'unico soggetto.

Meglio così o sono pazzo? 

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Le commissarie europee Viviane Reding e Neelie KroesMarket 15 è come viene chiamato il mercato delle telefonia mobile.

Attualmente l'Europa lo regolamenta per evitare che i big del settore ci mangino su più del dovuto visto che la concorrenza non è ancora sufficientemente  sviluppata.

Fin qui tutto bene: il male arriva perché pare vogliano abolire queste regole liberalizzando il settore.

Chi ci capisce mi dice che la concorrenza, nella telefonia mobile, non è per nulla sviluppata. Io che non sono un fine economista lo capisco: basta guardare e confrontare le offerte dei gestori italiani per accorgersene.

La regolamentazione non serve? Non serviva neppure obbligare per decreto ad eliminare i costi di ricarica vero? Se non fosse stato fatto ce li troveremmo ancora lì, tutti da pagare.

Ovviamente la regolamentazione serve ancora e AIIP lancia un appello: andate, leggete e cliccate per mandare una email a chi di dovere.

Attenzione però: recenti sviluppi dicono che queste email vengono cestinate in automatico da filtri che si sono affrettati a mettere. Dava troppo fastidio che in molti fossero scontenti di questa azione eh?

Quindi, quando cliccherete sul link per mandare l'email che ci propone l'appello di AIIP abbiate cura di cambiare una lettera del titolo, staccate l'1 dal 5: insomma camuffate un po' il titolo in modo che facciano più fatica a cancellarci in automatico!

Ringrazio Dario che ha ovviamente segnalato anche sul suo blog l'iniziativa e che si è pure preso la briga di avvisarmi direttamente via email 🙂