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WiFi gratis per tutti o connessione internet come servizio universale?

WiFi MunicipaleNon sono convinto che la strada del WiFi gratuito municipale sia praticabile.

Un bel articolo di Benedetto spiega la situazione dei tentativi fatti in questo senso negli Stati Uniti.

Se fosse una decisione statale finanziata dallo stato funzionerebbe ma a me non piacerebbe.

Non sono pazzo eh? sarebbe bello avere una WiFi gratuita ma credo che l'intervento statale non debba andare in quella direzione ma piuttosto verso la direzione di rendere la connessione internet a banda larga un servizio universale così come ha fatto la Svizzera.

Sono convinto che l'intervento di uno stato, di una istituzione pubblica in genere, debba limitarsi a dare regole, ad effettuare controlli sul rispetto delle regole e della concorrenza in genere; compiere azioni che aiutino la concorrenza; nel caso di situazioni dove la concorrenza non può dare risultati, fornire incentivi: il servizio universale dovrebbe essere realizzato incentivando economicamente i progetti di connettività nelle zone non raggiunte dalla banda larga.

Io la penso così: e voi? 

15 pensieri su “WiFi gratis per tutti o connessione internet come servizio universale?

  1. Federico

    Beh ovviamente il wifi è un modo per fornire banda larga a chi non ce l'ha, però non bisogna sottovalutare l'aspetto della "connessione ovunque": nel parco cittadino, per le strade, ecc..

  2. stejano

    [...]Io sono dell’idea che una connessione wi-fi, sarebbe utile sicuramente a tutti i cittadini, ma purtroppo non tutti conoscono l’effettiva potenzialità di internet.
    Proprio per questo in Italia la municipalizzazione della rete sarà qualcosa per lunghi tempi, e sicuramente (conoscendo la nostra amministrazione pubblica) non dovrà essere lasciato completamente in mano allo stato.[...]

    io sono di questa idea:
    http://www.tecnomagazine.it/te.....na-svolta/

  3. Alberto

    @Andrea: io sono convinto che bisognerebbe rimuovere sia il vincolo (assurdo dal punto di vista fisico) del limite di irraggiamento all'interno delle mura domestiche (glie lo dite voi alle onde elettromagnetiche di non uscire o ci pensano le forze dell'ordine?) che quelli che impediscono di mettere a disposizione gratuitamente degli altri la propria WiFi.
    Con ciò la WiFi diventerebbe quasi free e senza grosse rivoluzioni.

    @Federico: il WiFi è ottimo per backhaul e in alcuni casi anche per distribuire la connessione direttamente al pubblico. Spesso non necessita neppure di sovvenzioni in quanto è sufficientemente remunerativo (EOLO di NGI non è certo sovvenzionato dallo stato).
    Così come è possibile per NGI usare Hiperlan2 in quel modo non vedo perché altri soggetti privati non possano realizzare una WiFi mesh magari con routing frattale, se non interamente a carico del privato magari con qualche incentivo. Ne ho giusto parlato qualche sera fa a cena con un paio di amici di questo tipo di rete.

    @Stejano: non posso non essere d'accordo con le tue considerazioni. Purtroppo anche con quella del fatto che una rete sotto il controllo statale rischierebbe di essere di bassa qualità.
    Un rete privata parzialmente sovvenzionata potrebbe dare accesso gratuito di qualità decorosa e a pagamento per chi lo vuole di qualità elevata.

    Ho scritto un secondo post in un commento ma sono contento: è bello vedere partecipazione dibattito e idee 🙂

  4. YouON

    Lo stato non dovrebbe entrare in queste questioni soprattutto finanziando privati. Ci vorrebbe piuttosto una public company, se il wi-fi lo paghiamo noi con le tasse è giusto che sia nostro. In questo mi trovo in liena con quello che spinge Grillo negli utlimi tempi.

  5. Alberto

    @YouON: non c'è una regola matematica per quello che debba fare o non fare lo stato.
    Ci sono differenti linee di pensiero e difatti noi la pensiamo diversamente (non in maniera totalmente diversa ma sicuramente non siamo in perfetto accordo).
    Per fortuna possiamo liberamente esprimere le nostre opinioni e questo è buono sia perché vuol dire che c'è libertà di opinione ma soprattutto perché questo tipo di libertà non è un bene fine a se stesso ma serve per stimolare il confronto e la nascita di nuove soluzioni.

  6. YouON

    Sicuramente sì.

    Quello che trovo corretto è che lo stato non debba più dare finanziamenti che poi finiscono ai soliti noti.

    Che però debba garantire il diritto alla rete per tutti, controllando e legiferando opportunamente.

    Siamo ancora molto indietro da questo punto di vista.

    Nel frattempo avevo trovato un sito, che avevo segnalato, una directory di punti wi-fi sparsi per il territorio.

    Non sembrava fatta male.

  7. Alberto

    Che per avere una rete WiFi estesa e magari di qualità ci sia un costo da sostenere è scontato.

    Non importa se un eventuale finanziamento va ai soliti noti, se va a brillanti e bravi ignoti oppure se va ad una pubblic company.
    Importa solo, a mio modo di vedere, quale servizio viene fornito, di che qualità è e quanto costa allo stato (a noi quindi) in rapporto alla qualità fornita.
    Per ottenere questo ci vogliono regole e controlli come hai giustamente scritto.
    Il resto è marginale e dipende solo da mere preferenze filosofiche (io sono per il privato supportato, dove serve, da incentivi ma l'opzione opposta della pubblic company non mi farebbe stracciare le vesti): contano solo leggi, regole, accordi, concessioni e soprattutto controlli e sanzioni.

  8. Pingback: alfonsofuggetta.org » Blog Archive » A proposito di intervento pubblico e servizi universali

  9. aghost

    nessuno risucirà mai a convincermi che interesse privato e interesse pubblico sono compatibili. E' vero il contrario, sono l'antitesi esatta. Quindi mi fa ridere quando qualcuno inneggia alle privatizzazioni come panacea di tutti i mali del mercato.

    Abbiamo tutti sotto al naso un caso esemplare, quello di telecom italia. Alzi la mano chi è contento del servizio e delle tariffe.

    E guardate che dico telecom ma potrei dire enel, poste, ferrovie, acqua, benzina eccetera. In Italia, patria delle corporazioni, monopoli e oligopoli, delle privatizzazione selvagge, l'utente paga di tutto e di più.

    Ma questo potremmo dirlo anche per i paesi dell'europa (patri dei monopoli) raffrontandoli agli USA ad esempio.

    Io credo che lo Stato DEBBA garantire i servizi essenziali di base: nelle società moderne la connessione è d'obbligo come lo può essere il gas, l'acqua o la corrente elettrica.

    Ugh, ho detto 🙂

  10. Alberto

    @aghost: le privatizzazioni sono sono il male assoluto e neppure il bene assoluto.
    Dipende da come vengono fatte.
    In Italia sono state fatte male in alcuni casi e molto peggio in altri casi con i risultati che hai tristemente elencato tu.
    E' possibile farle bene ma ci vuole una reale volontà.
    Sono d'accordo con te quando dici che lo stato debba garantire in qualche modo alcuni servizi essenziali (ovviamente la banda larga dovrebbe essere tra questi). Garantire però non dovrebbe voler dire fornire direttamente e, peggio ancora, gratuitamente questi servizi.
    Ci sono molte possibilità e io propendo per la libera concorrenza corretta da una forte autorità di controllo e coadiuvata da aiuti per permettere a tutti di usufruire di questi servizi essenziali.
    La mia resta comunque un opinione e come dice Harry la carogna: "le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue" 🙂

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