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Un team di ricercatori di un università britannica ha istruito un modello di machine learning per identificare i tasti premuti di un portatile grazie al suono che producono e con un accuratezza del 95%

Questo risultato è stato raggiunto usando il microfono di un normale cellulare per catturare il suono. Hanno anche provato con l'audio di una call conference con Zoom e hanno comunque ottenuto la notevole percentuale di accuratezza del 93%

Chi è nelle condizioni di dover temere simili attacchi può adottare alcune contromisure: usare un software che riproduce suoni di tasti premuti oppure confondere l'ascolto con un altro metodo: usare un rumore bianco.

Via Schneier e bleepingcomputer

Token RSA

L'autenticazione a più fattori (Multi Factor Authentication: MFA) o, nel caso più semplice a due fattori (2FA) è un sistema più sicuro per loggarsi, ad esempio, sulla propria casella email. Si basa sul concetto di dover usare due (o più) sistemi diversi di autenticazione: una cosa che sai (la classica password) e una cosa che hai (una sim telefonica sulla quale ricevi un sms, un telefono con un app che ti fornisce una chiave usa e getta, un "cosino" con numeri che ogni tot secondi cambiano, o addirittura una cosa che sei come impronta digitale o dell'iride).

Qualche giorno fa mi è arrivata l'email di Google che mi invitava ad attivare MFA su un mio storico indirizzo gmail che praticamente non uso più avvisandomi che entro il 14 dicembre sarebbe diventata obbligatoria. Ottimo reminder che mi è stato utile per attivare subito questo importante meccanismo di sicurezza.

Se avete dei dubbi riguardo alle difficoltà che potreste incontrare non posso dirvi che non ce ne saranno ma sicuramente posso affermare che Google si è impegnata molto per ridurle al minimo. Vi faccio un paio di esempi: se avete un app di posta che supporta MFA sarà sufficiente attivarla e mettere il "secondo fattore" (esempio un codice) la prima volta e poi, per sempre, quell'app funzionerà come prima, senza chiedere password o altro. Secondo esempio un app che non supporta MFA: in questo caso Google vi fornisce una password generata automaticamente da inserire nell'app (che la salva) e, da quel momento, continuerà a funzionare come prima senza chiedere password o altro e, questa password, sarà valida solo per quell'app.

Spero di avervi convito ad attivare MFA quantomeno sugli accessi più importanti come email, siti di e-commerce che salvano i dati della vostra carta di credito o altro che riguarda soldi o dati critici.

sync image by Chris Veight

Un applicazione per smartphone intelligente ha dei dati salvati in modo da poterli usare anche da altri dispositivi: l'esempio più facile è un blocco note che viene usato dall'app sul telefono ma anche da computer e da tablet.

L'approccio più tipico e facile è di avere un server centrale di proprietà di chi sviluppa e rende disponibile l'applicazione al quale si collegano tutti i dispositivi in modo da tenere aggiornati i dati. Si tratta della soluzione più facile per l'utente che deve solamente avere un account che poi imposta sui vari dispositivi per trovare tutti i suoi dati su tutti i dispositivi.

Una seconda possibilità è di poter impostare l'utilizzo di un proprio server per sincronizzare i dati. Questa opzione richiede competenze e risorse dell'utilizzatore che non sono più da utente e richiede anche che il software per implementare il server sia disponibile. Di contro ci sono notevoli vantaggi dal punto di vista della sicurezza (i miei dati sono solo su miei dispositivi/server) e della continuità del servizio (se chiudono il server centrale io continuo ad avere il tutto funzionante perché uso un mio server)

Click sull'immagine per la gif animata

Segnala Bruce Schneier che c'è un kickstarting (crowdfunding) per una candela con fuoco vero controllabile via internet e, giustamente, si domanda: cosa potrebbe andare storto?

Alcuni lettori di Bruce hanno lasciato commenti particolarmente significativi:

  • Puoi verificare da remoto se casa tua ha una perdita di gas.
  • La si potrebbe chiamare candela di Darwin.
  • Prossimamente l'integrazione con svariati assistenti vocali per una migliore e più veloce esperienza di incendio.
  • Adesso avremo bisogno di una estintore IoT.
  • Tocca qui per bruciare tutti (cit. Click here to kill everybody).

Telefono fisso VoIP

La telefonia VoIP dal punto di vista dell'utente finale mi sembra essere in sofferenza.

Dietro alle chiamate vocali di WhatsApp, di Skype e di altre applicazioni per smartphone c'è il protocollo VoIP e ormai anche chi ha ancora il vecchio telefono fisso in casa non sa che praticamente, dalla centrale telefonica locale in avanti, tutto viene trasformato in VoIP. Si tratta in tutti questi casi di un uso sotto il cofano del VoIP quindi non dico che stia scomparendo ma solo che la sua visibilità presso il grande pubblico, come un qualcosa da usare direttamente, sia quasi zero.

Non so se sia un bene o un male ma io, da nostalgico, ho ancora un applicazione sullo smartphone per la telefonia VoIP in protocollo standard SIP anche se, a ben vedere, non la uso mai. Avendo un piano telefonico con chiamate illimitate non serve quasi più a nulla.

Resta l'uso come sostituto della linea fissa in casa ma anche qui a che scopo quando ormai i cellulari coprono tutte le esigenze?

Il tag Bluetooth di Wiliot

Un produttore di chip, Wiliot, ha creato un tag bluetooth delle dimensioni di un francobollo che funziona senza batteria.
L'energia la ricava dalle onde elettromagnetiche che ci circondano.
Non avendo l'ingombro, il costo e la durata limitata della carica dovute alla batteria si aprono scenari di utilizzo interessanti:


  • Ogni oggetto può essere tracciato lungo tutta la filiera produttiva
  • In aggiunta alle etichette classiche si potranno avere etichette bluetooth molto più dettagliate
  • Le istruzioni d'uso potranno essere lette dagli elettrodomestici (lavatrice che saprà come lavare un capo perché se lo fa dire direttamente)
  • Gli oggetti smarriti saranno più facilmente rintracciabili, col cellulare, se si trovano nelle vicinanze (chiavi smarrite in casa ad esempio)

Potendo inoltre abbinarlo a sensori le possibilità sono ancora maggiori:

  • Un oggetto è troppo caldo, sensore di temperatura, e ti avvisa
  • Un contenitore è vuoto, sensore di pressione, e ti ricorda di comprare il contenuto
  • Tanti sensori di temperatura per mappare ambienti in modo da studiare ottimizzazioni del riscaldamento e raffrescamento

La fantasia non ha limiti e sicuramente verranno fuori altri e inediti potenziali utilizzi.

Via Quinta e The Verge

Grafico dell'incidenza annuale di tumori al cervello

Uno studio australiano mostra che non ci sono evidenze di aumenti di tumore al cervello attribuibili all'uso del cellulare.

Le conclusioni sono chiare e specificano anche che il periodo di latenza è di 15 anni e non si esclude che possano esistere effetti che si manifestino dopo 15 anni quindi l'osservazione continua.

Via Quintarelli

Evitare il traffico usando Google Maps è particolarmente utile e permette di risparmiare un sacco di tempo che altrimenti si passerebbe inutilmente in coda. Vi spiego come faccio io compresa una lamentela per il comportamento del tasto di centratura.

Prima di partire aprite l'applicazione Google Maps sul cellulare, predisponente un livello di zoom abbastanza ampio da contenere un pezzo significativo del vostro percorso che comprenda anche le strade alternative che potreste prendere in caso di traffico o incidenti, attivate ovviamente il layer del traffico in tempo reale e poi centrate la mappa sulla vostra posizione con il relativo tasto.

Ora partite e tenete d'occhio ogni tanto la mappa, che si sposta seguendo il vostro movimento, per capire se potete proseguire lungo la vostra solita strada o se è meglio deviare per evitare code o incidenti.

Detta così sembra facile e difatti fino a un po' di tempo fa lo era ma Google ha cambiato il comportamento del tasto di centratura: ora vi porta anche ad un livello di zoom molto stretto vanificando lo scopo che abbiamo.

L'unico sistema che ho trovato per ottenere la sola centratura, senza la variazione del livello di zoom, è di spostare la mappa cercando di centrala manualmente. Se la si rilascia quando è circa centrata si dovrebbe notare che l'ultimo piccolo spostamento per centrarla lo esegue da sola. A questo punto usando il tasto di centratura non varia lo zoom e, apparentemente, non esegue proprio nulla. In realtà la mappa rimane centrata seguendo i vostri spostamenti. La difficoltà è quella di riuscire nella centratura manuale: solitamente dopo un bel training e comunque ogni volta dopo svariati tentativi (nei quali, quanto fallite, parte lo zoom) si riesce. Se però avete un cellulare datato e poco potente il risultato è che prima di riuscirci l'applicazione va in crash e vi lascio immaginare i commenti indirizzati a Google.

Se conoscete qualche trucco più efficace per avere la centratura senza la variazione dello zoom scrivetemelo nei commenti.

Spostare manualmente la mappa mentre si guida è da escludere: un occhiata al volo alla mappa va bene ma smanacciare il telefono mentre si è al volante no.

Che dati bisogna backuppare?

La domanda sembra banale ma non lo è visto che nasconde delle insidie.

In un mondo perfetto tutti i dati dovrebbero essere salvati ma nella vita reale è importante scegliere perché, se si esagera, va poi a finire che c'è così tanta roba da salvare che passa la voglia oppure finisce lo spazio per i backup.

Come primo passaggio consiglio di suddividere i vostri dati in due grandi categorie: la prima comprende quelli che, se persi, non sareste più in grado di riavere (foto personali, documenti personali) e la seconda tutto il resto e quindi quei dati che potete scaricare o ricreare senza troppa fatica (app del telefono, programma del computer, foto pubbliche per esempio quelle che usate come sfondi ecc. ecc.)

La prima categoria dovete backupparla, la seconda no.

Ora che abbiamo il criterio su cosa va backuppato dobbiamo applicarlo a tutti i nostri supporti che contengono dati: attenzione a non dimenticarne. Ad esempio avremo sicuramente dei dati sul telefono e su tablet e computer ma ci sono anche dei dati sul cloud; ad esempio potreste avere Dropbox: non commettete l'errore di pensare che su un sistema remoto di archiviazione i dati siano al sicuro e non serva il backup.

Queste sono solo delle indicazioni di massima ma vi saranno utili per scoprire cosa backuppare.

Foto credit Evan Dennis

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Android anti iphoneNel mio precedente post ho criticato pesantemente la filosofia di Apple ma, come scrivo nel titolo, non basta criticare: bisogna anche essere propositivi!
Simmessa c'è riuscito perfettamente abbinando una critica ragionata alla filosofia di Apple ad una lode ad Android.
Non posso che fargli i miei complimenti e suggerirvi di leggere quello che ha scritto: è molto istruttivo!

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Apple_iSuck_by_moosticksE' da un po' che ho in mente di parlare male di Apple e finalmente mi ci sono messo.

Da sempre ho avuto una particolare avversione per Apple: odio il modo con il quale tratta i suoi clienti. Mucche da mungere.

Prendendo spunto da qualche parere che non sia mio, in modo da sembrare (solo sembrare) meno parziale, voglio farvi notare qualche punto a favore della mia tesi.

Scrive il Quinta che Apple ha bloccato l'App di Mark Fiore, un vignettista che ha vinto il premio Pulitzer e questo si chiama scelta editoriale. Se Apple sceglie per te quello che è lecito che tu veda ti vuole tenere nel mondo che ha scelto per te.

Io sarò uno spirito indipendente ma spero che la censura non sia mal vista solo dagli spiriti liberi.

Se voglio una linea editoriale mi leggo qualcosa di parte: la parte che scelgo io. Se voglio un computer portatile (telefono, smatphone o come volete chiamarlo) voglio che le scelte di cosa metterci sopra siano mie. Se a voi stà bene che siano altri a scegliere per voi allora accomodatevi ma sappiate che non lo fanno per il vostro bene ma per il vostro portafogli. Mucca da mungere.

Alessio Di Domizio di appuntidigitali ci segnala che Apple esclude lo sviluppo non nativo su iPhone.

Per i non addetti ai lavori questo significa, nuovamente, che Apple vuole evitare a tutti costi che un applicazione non approvata da loro possa essere installata su un iPhone.

Per riuscirci devono bloccare, per esempio, la prossima versione di Adobe Flash che permette di creare applicazioni in grado di girare su qualsiasi dispositivo. Ovviamente Adobe non è propriamenente felice e immagino che partirà una bella causa.

Si parla di concorrenza: avete presente? E' quella roba che serve a mantenere i prezzi per l'utente bassi. Mucca da mungere.

Proseguiamo con una testimonianza di Elena riguardo ai portatili (giusto per non fossilizzarmi sugli iPhone). Elena dice che

prima di spendere altri 2000€ in Hardware Apple, ci penso un po', e arrivo alla conclusione che avere una macchina apribile, magari piu' leggera ed economica (della serie, mi cade, si rompe, ne compro un altro e ci trapianto il disco) mi fa stare meglio

Da notare che Elena ha usato parecchi prodotti Apple e continua ad usarne: non è quindi una che parla di cose che non sa (non è come me insomma). Il concetto che espone è semplice: Apple fa di tutto per non farti mettere mano (aprire, sistemare, smontare) ai suoi prodotti. Preferisce che lasci fare a loro quando si tratta di riparazioni e preferisce che tu compri un loro oggetto più potente se quello che hai non ti basta più. Mucca da mungere.

Tutte queste cose non vi dicono nulla? C'è ad esempio essepunto che commentava su FriendFeed

Opera Mini: lo usavo anni fa sul BlackBerry e da subito sull'Android. Certo che si esaltano con poco i possessori di iPhone.

Come mai si esaltano per l'arrivo di una applicazione che in altre piattaforme c'è da tempo? Forse perché non sono abituati alla libertà e quanto viene loro concessa è spesso vista come un miracolo da osannare? Intorno alla guerra dei browser ci sono interessanti questioni economiche. Mucche da mungere.

Giusto per chiarezza vorrei concludere dicendo che ce l'ho su con Apple ma non con chi, consapevolmente, sceglie di usare loro prodotti. Difatti conosco molta gente che usa, ad esempio, l'iPhone e mi stanno pure simpatici. Ci passo addirittura delle piacevoli serate in compagnia.

E' un diritto di tutti quello di scegliere di farsi mungere ed è anche gratificante e consolatorio farlo. Fatelo voi però che io non ne ho per nulla voglia!

Picture credit moosticks

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Portabilità successivaLa portabilità successiva del numero di telefono fisso è un mio vecchio cavallo di battaglia ma questa volta mi sono fatto fregare.

Sul forum di NGI Rasky e gabbo85 mi fanno notare che c'è un importante aggiornamento, ovviamente positivo, del quale non ero a conoscenza.

Fino a poco tempo fa la portabilità successiva, cioè quella che vorrebbe effettuare dopo che già se n'è effettuata una, era sostanzialmente impossibile nonostante le norme parlassero di un obbligo da parte degli operatori.

La buona notizia è che EuteliaVoip sembra poterla realizzare a patto che il numero da portare sia originario Telecom Italia (è il caso più comune) e un altro dettaglio tecnico relativo al codice di migrazione.

Per fare un esempio se un utente ha portato il proprio numero di telefono fisso Telecom Italia verso Fastweb e poi decide di effettuare la portabilità successiva verso EuteliaVoip ora può.

Sembra essere una procedura un po' manuale ma è sempre meglio di niente!

La concorrenza vera che si creerebbe con una reale e funzionante portabilità successiva aiuterebbe ad abbassare ulteriormente il costo delle chiamate dal telefono fisso (VoIP, ovviamente) e questo penso che piaccia a tutti.

Appena avrò occasione di provare (magari presso qualche mio cliente) questa novità vi aggiornerò: se qualcuno di voi ha già fatto la mitica portabilità successiva me lo dica qui in un commento o via e-mail

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N96E' passato qualche giorno ormai da quando ho in mano l'N96 della Nokia (grazie ad Alessandro di Digital PR ... Sospetto che ci sia lo zampino di Napolux)

Ho avuto modo di fare solo un primo test giusto per verificare la famigerata durata della batteria: con questo primo particolare test, mi sembra sufficiente. Ora vi spiego che tipo di uso ne ho fatto.

  • 4 ore di musica, metà mp3 e metà radio FM.
  • 1 ora di navigazione web via WiFi.
  • Una ventina di foto, senza flash.
  • Trasferimento delle foto su pc via bluetooth.
  • Trasferimento di un album in formato mp3 dal mio fido E61 via bluetooth.
  • 24 ore di accensione in due giorni
  • Niente sim inserita quindi in modalità off line.

In pratica usando molte delle sue funzioni, esclusa quella (teoricamente) principale, le telefonate, è durato due giorni.

Da batteria totalmente scarica ha impiegato 100 minuti a ricaricarsi. Ho usato il caricabatteria del E61: un AC-4E che ha un output da 5V 890mA. Quello fornito insieme al N96 (AC-5E) è da 800mA ma, in compenso, è talmente piccolo che viene da ridere a guardarlo 🙂

Ora un po' di appunti sparsi:

  • Macchinoso l'accesso ad una rete wifi protetta e senza broadcast del ssid ma, per dirla tutta, non è che con l'E61 sia molto più facile e funzionale.
  • Il meccanismo di scorrimento sembra discreto: ne avevo sento parlare male. Forse altri telefoni sono meglio ma non li ho mai provati quindi non so dirvi.
  • Effettivamente la plastica scricchiola dando un brutta impressione.
  • Le foto le ho fatte al chiuso, con luce artificiale (più o meno intensa) e senza flash. Sono venute decorose: un livello paragonabile a quello che otterrei con una discreta compatta scattando in quelle stesse condizioni. La foto sotto è un esempio, con un click sopr potete vederla a dimensioni originali. Non mi è piaciuto come funziona il tasto di scatto: è duro e lento.
  • Usando il telefono mi rendo conto che il più delle volte piazzo l'indice sull'obbiettivo della fotocamera riempiendolo di ditate. L'obbiettivo non è protetto.
  • L'audio, ascoltando mp3 e radio FM è buono: non ho grandi termini di paragone in quanto non ho lettori mp3 portatili. Per intenderci sembra meglio di quello del mio EEEPC (ascoltandoli entrambi con la stessa cuffia).
  • La visualizzazione delle foto è molto scenografica ma manca una funzione di zoom (manca o non l'ho trovata io?).

Camino (senza flash), click per foto a dimensione originaleSi tratta di appunti e prime impressioni, prossimamente aggiornerò il firmware e testerò bene anche la sezione telefonica. Per ora non l'ho fatto perché non ho sotto mano una macchina Windows adatta. Serve Windows e pure con 256Mb di ram per usare il software che esegue l'upgrade.

Ho notato che, nonostante sia stato usato da Elena per un mese prima di me l'aspetto era ancora sostanzialmente nuovo: brava Elena o robusto l'N96? 😉

Anche se si tratta di un test parziale chiedetemi pure dettagli e altro: vi risponderò volentieri!

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Computer di bordo della nuova Ford Fiesta

Sono tornato da poco dall'evento di presentazione della nuova Ford Fiesta e non posso fare a meno di scrivere subito cosa ho combinato con il computer di bordo dell'auto 🙂

Già prima di andare sapevo che non avrei guidato la nuova Ford Fiesta. Non perché non mi interessino le automobili ma perché mi interessa di più l'elettronica e, guidando, non avrei potuto giocarci!

Mi sono aggregato ad Elena: io ho sfruttato lei facendola guidare e lei ha sfruttato me per farmi fare le riprese con la videocamera. Riprese che immagino saranno impresentabili e senza audio. Chi era in auto e ha sentito quello che dicevamo sa che quella sequenza di cavolate non rientra in ciò che è pubblicabile 😛

La nuova Ford Fiesta ha la possibilità di collegare un cellulare via bluetooth: Elena ha provato col suo senza successo ma è scusabile: stava guidando. Io sono riuscito a collegare il mio fido E61 dopo un paio di tentativi. Prima bisogna fare il pairing e salvarlo sul cellulare, poi è possibile collegarsi e tutte due le volte l'auto visualizza un codice (diverso) per autorizzare la connessione.

Una volta connesso ho subito cercato di fare cose strane, per i più, ma non per me. Inviare un mp3 all'auto, impossibile. Suonarlo sul mio cellulare: non suona sul cellulare e neppure sull'auto.

Effettivamente lo immaginavo e difatti, prima, avevo chiesto se avessero in programma di modificare la sezione tecnologica dell'auto per seguire le evoluzioni della tecnologia. La risposta è stata affermativa, in particolare è stato citato un prossimo arrivo del navigatore satellitare. Qui sotto il pezzo di video girato da Elena dove c'è la mia domanda e la risposta.

Io avevo in mente invece un altra cosa: un disco interno accessibile inviando file via bluetooth e, meglio ancora, un router WiFi per accedervi e dentro anche un bel web server con tutti i controlli dell'automobile... ma forse chiedo troppo.

Quello che invece ha funzionato bene è stata la chiamata che ho fatto usando l'automobile come vivavoce. Elena ha digitato il suo numero di cellulare ha dato invio. Prima sorpresa positiva è stato che sul display è sparito il numero ed è apparso "Elena Franco": l'ha preso dalla rubrica del cellulare.

Altra sorpresa positiva è stata la qualità della chiamata: anche se ho fatto una chiamata un po' troppo breve per dare un giudizio definitivo, direi che è buona.

C'era anche un lettore cd slot-in. Visto che non avevo con me un cd di musica ho fatto l'alternativo e gli ho dato in pasto il cd di Ubuntu 8.04 alternate 🙂

Ovviamente non ha suonato un bel nulla ma non si è neppure offeso ne bloccato. Mossa a compassione Elena ha pietosamente premuto il tasto di eject facendo uscire la distro Linux dal lettore.

Aggiungerei un ringraziamento a BuzzParadise e a Luca Conti per l'oppurtunità di partecipare a questa anteprima e vi chiederei: voi che tipo di tecnologie ci vorreste su un automobile?

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A ben vedere non è corretto scrivere che si può chiamare gratis con il cellulare visto che il sistema che uso presuppone dei costi, alcuni dei quali fissi ogni mese, ma per alcuni, in realtà, è proprio gratis (quelli che già usano una connessione dati mobile per altri scopi).

NokiaE61.jpg
NokiaE95.jpg
FringIniziamo col dire che ci vuole un cellulare evoluto in grado di poter installare Fring. Ho fatto un test chiamando, con il mio E61, Netfranz che ha un N95: non sono cellulari economici ma ne esistono di meno cari che farebbero al caso nostro.

Altro presupposto è di avere un buon piano dati con il proprio gestore di telefonia mobile e la cosa non è certo facile 🙁

In realtà la prova con Netfranz l'abbiamo fatta entrambi usando la rispettiva WiFi casalinga ma ho fatto altre prove via connessione 3G e funziona sufficientemente bene.

Logo SkypeBisogna anche avere Skype (che è gratis) oppure un numero di telefono VoIP con lo stesso gestore (le chiamate verso altri clienti dello stesso gestore sono quasi sempre gratis).

Si installa Fring (gratis): un operazione molto facile. Lo si imposta: quasi facile quanto lo era l'installazione.

Fatto questo siete pronti per chiamare un altro utente skype che si è attrezzato nello stesso vostro modo oppure che ha microfono e cuffie (o uno skypephone). In alterntiva, sempre gratis, potete chiamare via VoIP con Fring un altro cliente dello stesso gestore. Io chiamo casa per avvisare se trovo coda per strada e quindi arrivo tardi a cena 😉 .

Dubbi? Domande? Chiedetemi pure!

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Fibra OtticaHanno da poco commentato un mio vecchio post sull'abolizione del canone e mi sono reso conto che, nel frattempo, molte cose sono cambiate e, in parte, ho anche cambiato opinioni al riguardo.

Sono favorevole a che si parli di canone e del fatto che bisogna rivederlo.

Abolirlo è un utile eccesso, utile a mettere sul piatto della bilancia un argomento pesante. Il canone, purtroppo, ha la sua reale utilità e negli ultimi tempi, con l'abbandono della rete fissa a favore dei cellulari, l'utilità si vede ancora di più.

Se non ci fosse si darebbe l'alibi a Telecom Italia per continuare nella attuale politica di manutenzione quasi zero e investimenti in nuove tecnologie praticamente nulli.

Io sarei, ragionevolmente, per una riduzione, soprattutto del canone aggiuntivo per le linee solo dati: ovviamente io ho una linea naked 😉

Accetterei ben volentieri anche un aumento in cambio della destinazione del nuovo canone aumentato ad una nuova società formata con la rete Telecom Italia e le reti di altri gestori, posseduta da tutti questi soggetti e magari quotata, in parte, in borsa.

Ovviamente non per nulla ma in cambio di una sostituzione integrale dell'attuale ultimo miglio in rame con uno di fibra ottica passiva. Rete ovviamente perfettamente neutrale (Net Neutrality) e accessibile a chiunque voglia rivendere connettività al pubblico pagandola con un prezzo ricavato dal meccanismo cost plus: i costi più un margine di guadagno per la società proprietaria della nuova rete.

Nel caso non si capisse queste mie elucubrazioni sono quasi totalmente causate dalla lettura del blog di Stefano Quintarelli 🙂

EDIT: anche i piccoli azionisti Telecom pare siano indirizzati verso questa idea.

(Foto di xamad via Flickr)

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Castello senza filiQuesto pomeriggio sono andato (con mia figlia) ad un appuntamento senza fili.

Ci siamo trovati con Elena e siamo andati al BarBianco dove, dopo poco dopo (un ora abbondante) sono arrivati Serena e jtheo. In seguito ci ha raggiunti 1 e poi io mi sono dileguato causa cena di mia figlia. Pare che dopo sia arrivato anche Paolo.

La scusa era, ovviamente, la connessione WiFi gratis del Comune di Milano e un computer connesso effettivamente c'era, solo uno. Difatti mia figlia, sulla strada del ritorno, si è lamentata perché le avevo detto che ci sarebbero stati tanti computer 🙂

Se penso che ci sono alcuni paranoici che fuggono dalle connessioni WiFi (e magari chiamano con il cellulare spiaccicato sullo orecchio per ore) mi viene da ridere paragonandoli a me che le inseguo e ci porto pure la mia bimba!

Se ben fatte le reti WiFi sono nettamente meno invasive di molti altri apparati che emettono onde elettromagnetiche quindi siate prudenti ma non paranoici e, se volete, aggregatevi a noi che ci troveremo regolarmente al Parco Sempione ogni prima domenica del mese! 

CellulareLeggo interessanti considerazioni di Yari Barnabino su onevoiceoverip: pone l'interrogativo sul reale futuro della portabilità del numero fisso verso un numero VoIP rispetto alla recente portabilità del fisso verso un cellulare.

Trovo condivisibile l'affermazione che per l'utente medio sia più funzionale concentrare tutto sul cellulare ma in questo modo si perde la connessione ad internet!

Il fatto di considerare un costo esagerato quello di una ADSL Naked (senza fonia) che servirebbe per portare il proprio numero fisso su un numero VoIP e quindi eliminare la linea telefonica tradizionale è tristemente vero. La recente approvazione dell'offerta Bitstream di Telecom Italia da parte di Agcom non lascia ben sperare: in quella marea di numeri mi è parso di notare che il canone per le linee Naked è ancora elevato (quasi 10 Euro).

D'altronde se elimini la linea telefonica e sposti tutto sul cellulare non puoi certo farti una linea ADSL Naked altrimenti ritorni a pagarti quasi interamente il vecchio canone quindi sei costretto a non usare internet. Farlo attraverso una connessione con il cellulare è ancora quasi improponibile per via di prezzi da rapina.

E' quindi realmente saggio trasferire il proprio numero di casa sul cellulare e chiudere la linea telefonica fissa rinunciando ad internet?

E' questo il futuro che vogliamo?

Non dico che chi non ha mai (o quasi mai) usato internet non debba sfruttare questa opportunità e continuare a non usare internet ma credo che a monte ci debba essere una politica che incentivi la diffusione di internet in quanto lo ritengo uno dei principali motori dello sviluppo sostenibile di una nazione!

(Yari Barnabino scrive anche sul suo blog personale: scrivi vero? Non fermarti eh? 😉 ) 

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ParanoiaVa bene il principio di precauzione ma questa é paranoia mista a demenza sommata a disinformazione!

In casa mia ho impostato la potenza al minimo che mi permette di mantenere prestazioni buona: 10 millivolt.

Volendo funziona anche a 1 ma mi sale la latenza. Il valore preimpostato era 250!

Il cordless dect pompa di più, per non parlare delle bts dei cellulari e non cito neppure il singolo cellulare appoggiato alla testa.

Spegniamo il wifi? Sarebbe come decidere di togliere la spina sotto l'alluce e tenersi il pugnale conficcato nelle costole!

(Foto di katiew su Flickr

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Le commissarie europee Viviane Reding e Neelie KroesMarket 15 è come viene chiamato il mercato delle telefonia mobile.

Attualmente l'Europa lo regolamenta per evitare che i big del settore ci mangino su più del dovuto visto che la concorrenza non è ancora sufficientemente  sviluppata.

Fin qui tutto bene: il male arriva perché pare vogliano abolire queste regole liberalizzando il settore.

Chi ci capisce mi dice che la concorrenza, nella telefonia mobile, non è per nulla sviluppata. Io che non sono un fine economista lo capisco: basta guardare e confrontare le offerte dei gestori italiani per accorgersene.

La regolamentazione non serve? Non serviva neppure obbligare per decreto ad eliminare i costi di ricarica vero? Se non fosse stato fatto ce li troveremmo ancora lì, tutti da pagare.

Ovviamente la regolamentazione serve ancora e AIIP lancia un appello: andate, leggete e cliccate per mandare una email a chi di dovere.

Attenzione però: recenti sviluppi dicono che queste email vengono cestinate in automatico da filtri che si sono affrettati a mettere. Dava troppo fastidio che in molti fossero scontenti di questa azione eh?

Quindi, quando cliccherete sul link per mandare l'email che ci propone l'appello di AIIP abbiate cura di cambiare una lettera del titolo, staccate l'1 dal 5: insomma camuffate un po' il titolo in modo che facciano più fatica a cancellarci in automatico!

Ringrazio Dario che ha ovviamente segnalato anche sul suo blog l'iniziativa e che si è pure preso la briga di avvisarmi direttamente via email 🙂