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FibraOttica.jpgCome spesso accade quando Quintarelli si occupa di un argomento escono fuori interessanti sviluppi.

In questo articolo parla di fibra passiva rispetto a fibra attiva.

La fibra passiva richiede meno apparati e tutti passivi tra il backbone e la casa dell'utente, è quindi più robusta ma di contro la banda è condivisa quindi è più difficile avere livelli di QoS soddisfacenti.

La fibra attiva (Point to Point o Direct Fiber) invece è una connessione diretta e dedicata verso ciascun utente quindi è facilissimo impostare un QoS con qualsiasi valore si voglia, di contro avendo elementi attivi è più soggetta a guasti e i costi lievitano.

Questo è il punto: non avevo mai neppure pensato di fare dei conti sulla differenza di costi tra fibra passiva e attiva e davo per scontato che la differenza per avere una fibra attiva fosse notevole.
Tanto alta da pregiudicare un ritorno economico per un investimento di quel genere.
Se quello che ho letto nell'articolo che Quintarelli segnala è vero allora la differenza è risibile.
In questo caso non c'è motivo di puntare su PON... a meno che, come insinua , il motivo sia che poi sarebbe tecnicamente difficile far aprire una rete PON alla concorrenza mentre con una rete attiva sarebbe immediato: se fosse proprio così la cosa sarebbe parecchio triste.
Avere in un futuro PON invece che fibra attiva con banda dedicata e QoS estremamente modulabile con una maggiorazione di costo di solo 8% è di una tristezza infinita. Mi ricorda tanto la scelta di IBM di montare l'8088 a 8bit al posto del fratello maggiore 8086 a 16bit nei suoi IBM PC per paura che rubasse spazio ai suoi server. Non è con mezzucci che si salvaguarda il valore di un impresa ma con l'innovazione! Innovate, fatelo più della concorrenza e vedrete che gli investimenti si ripagheranno!

(Foto in testa all'articolo via Flickr

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creativecommons_logo.pngLo scopo della difesa dei diritti degli autori dovrebbe essere duplice: salvaguardare il ritorno economico a favore dell'artista e favorire la diffusione dell'opera per accrescere la cultura di tutti.

Sono belle parole, a prima vista utopiche ma ho un esempio interessante che mostra proprio il risultato delle licenze Creative Commons.

Tempo fa ho scritto un articolo e mi serviva una foto: ho pensato di cercarne una che abbinata al testo creasse un effetto ironico visto che il tenore dell'articolo era proprio quello.

Ho trovato una foto adatta allo scopo e l'ho usata.

Con una difesa dei diritti d'autore del tipo "Tutti i diritti riservati" non avrei potuto usare quella foto invece la licenza applicata è una Creative Commons che mi impone di citare la fonte e di non modificare l'opera.

Se seguite il link che vi ho segnalato sopra vedrete che l'autore è stato contento di vedere che la sua foto mi è tornata utile!

Se invece che un blog fossi un sito commerciale usare una foto protetta da licenza CC non commerciale mi avrebbe comportato una spesa tanto quanto se fosse stata protetta da una licenza "tutti i diritti riservati": il risultato è che le licenze CC sono ottime per favorire la diffusione delle opere e non tolgono nulla all'autore, anzi, permettono di scegliere i tipi di limiti d'uso che si vogliono imporre!

Io spingo affinché le licenze CC crescano e si diffondano!

TelefonoRotto.jpgHo da poco finito di scrivere per dynamicK un articolo sulla qualità della fonia VoIP (lo vedrete online settimana prossima)

Parlandone con mia moglie non sono andato oltre le tre parole al riguardo e la sua reazione è stata: "La qualità delle telefonate? Fanno schifo!".

Chiariamoci: non vorrei passare per quello che predica bene (articolone su come fare per avere chiamate VoIP perfette) ma poi razzola male (le mie chiamate VoIP fanno pietà) ma neppure passare per quello che sa tutto, fa tutto bene, insomma: uno perfetto... lo ammetto, mi piacerebbe 😉

Il fatto è che casa mia è un campo di battaglia (un piccolo assaggio di cosa combino lo trovate qui) nel senso che tutto quello che mi passa per la testa lo provo a casa prima di usarlo in ditta o di proporlo a chi si rivolge a me per consulenze.

Non solo incasino la la rete con quanti più apparati riesca a farci stare ma li accatasto ben chiusi in un mobile (devo solo sperare in un clima fresco altrimenti fondo tutto).

Se poi nel mobile non ci stanno li sego: sul serio. Ho affettato la scocca, sopra e sotto, di un monitor tft e ho smembrato il metallo di un case di un pc minitower trasformandolo in un case bassotto-tower.

Non contento peggioro anche il tutto via software usando a più non posso applicazioni P2P come Joost ma non solo.

Nonostante tutto ho un telefono che uso con un account Skypho (Ora Euteliavoip) che funziona egregiamente praticamente sempre!

(Foto in testa all'articolo via Flickr)

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Usare il cellulare come racchetta da tennis o spada nei giochi come con Wii?

Ma ve la immaginate la scena del cellulare-racchetta che sfugge di mano al telefonista-giocatore e vola via?

Panico e delirio tra gli italiani: per non parlare poi della tragedia nel caso piombasse sull'automobile! 

Buahahahahaha!

Magari, oltre ai giochi, il sensore di movimento può tonare utile anche in altre applicazioni: a parte l'ilarità questo espandersi dei sensori di movimento porterà cose interessanti nel futuro.

(Notizia via ICTBLOG.it)
 

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Pazzo.jpgOggi al WLAN Forum a Milano sono spuntate interessanti notizie sul WiMax.

Notizie: lo specifico bene perché in questo post e soprattutto in quello di Stefano Quintarelli ci sono tante NON notizie (sono impazzito? Io no, neppure Quintarelli anche se dice il contrario)

Queste notizie sono una compilation di fatti che sembra portino a limitare la concorrenza e a frenare l'innovazione!

Quintarelli propone l'abolizione della commutazione a pacchetto ma a me sembra che se andiamo avanti di questo passo potremmo tranquillamente abolire le autorità di controllo: mi sembra che facciano esattamente il contrario di quello che dovrebbero. Io però, come Quintarelli, sto impazzendo, o forse no, o forse mi faranno impazzire: bah!

Da dove arriva tutta questa pazzia?

E il NON blogging cosa sarà mai?

Se ci sono dei dati di fatto e li si espone generalmente non si dovrebbero correre rischi, se li si commenta traendone le logiche conseguenze allora qualche rischio lo si corre così Quintarelli ha realizzato quello che io ho chiamerei il "NON blogging": scrive una considerazione ma poi la nega e dice che è pazzo.

La formula è simpatica ma è sintomo di una situazione malata: non vorrei che continuando con il NON blogging corra il rischio di impazzire sul serio!

Aiutiamolo: facciamogli sentire tutto il nostro appoggio con un commento di incoraggiamento!

(Foto di stewart via Flickr)

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Far funzionare il VoIP sui telefoni Nokia serie E e N grazie alla segnalazione di Pietro è ora facile ed immediato.

La soluzione si basa su un servizio esterno che si occupa di risolvere tutto: anche l'assenza del supporto al NAT Traversal delle vecchie versioni che non lo avevano.

Per ora non ho modo di provare questa soluzione perché non ho ancora uno di quei telefoni Nokia ma appena mi attrezzerò sarà la prima cosa che sistemerò.

Che dire di più: io propongo Pietro Saccomani Santo Subito! 🙂
 

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GoogleLogo.gifGoogle è buono o è cattivo?

E' da parecchio che leggo commenti in proposito e, finalmente, quello di Marco Cattaneo mi trova d'accordo su tutti i fronti!

EDIT: ho tolto il link al post di Marco Cattaneo perché il suo blog è sostanzialmente chiuso.

La questione è principalmente incentrata sui nostri dati personali che Google ha e Marco spiega bene che il fatto in se non è un problema: basta esserne consapevoli.

Considerazione altrettanto interessante quella del fatto che Google abbia capito come il vero guadagno non sia dato dagli spiccioli che potrebbe chiedere per i servizi che offre ma dalle informazioni che accumula.

Di mio aggiungo che una azienda che basa il suo guadagno sulle informazioni che spontaneamente gli utenti gli consegnano è molto più propensa a non tradire la fiducia riposta da chi fa si che i suoi affari prosperino: noi!

Non sono così ingenuo e idealista da pensare che questa considerazione basti a far sì che Google non ci giochi brutti scherzi ma sicuramente è un punto a nostro vantaggio.

Quindi usate pure tutti i servizi Google (io ho un banner pubblicitario proprio di alcuni di questi servizi: il Google Pack) ma fatelo con consapevolezza: state cedendo dei dati personali in cambio di ottimi servizi.

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Andate a vedervi questo articolo sull'assemblea Telecom di Stefano Quintarelli: lo aggiorna quasi in tempo reale aggiungendo i resoconti dei vari interventi.

Ricordatevi di ricaricare la pagina ogni tanto per avere le news più aggiornate!
 

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EPC_RFID_TAG.jpgIn un articolo su ICTBLOG ho letto che uno studente è riuscito ad infilare un file musicale dentro un tag RFID per farla poi rilevare e leggere da un lettore RFID che l'ha passata ad un impianto stereo per farlo suonare.

Curioso eh?
Sembra proprio che la tecnologia RFID abbia parecchie potenzialità !
Un album del futuro sarà un sacchettino di tag RFID? Alla pesca di beneficenza invece che il numerino che corrisponde ad un premio si pescherà direttamente il premio: un tag RFID con su un mp3 🙂

Foto_allo_specchio.jpgAnche Fioroni fa un po' di confusione.

Come ha giustamente fatto notare Gianluca Nicoletti questa mattina nella sua trasmissione Melog su Radio24 chi se la prende con YouTube per i filmati violenti è come chi rompe lo specchio delle sue brame perché ha l'ardire di affermare che non è la più bella del reame!

Vogliamo prendercela con gli specchi della realtà (YouTube) o con i reali problemi (la violenza)?

Chi è il vero violento? Chi fa violenza o chi filma?

Ma, soprattutto, se non ci fosse YouTube e i telefonini per riprendere, sparirebbe la violenza?

(Foto di nickyboy su Flickr

La notizia che ho letto su telefonino.net di una nuova plastica biodegradabile che NEC utilizzerà per produrre nuovi telefonini più sottili mi stimolato una considerazione.

Ormai la gente cambia cellulari con la stessa frequenza del cambio delle mutande. Quanto sarà biodegradabile? Molto?

Per la vita media attuale dei telefonini non un problema ma c'è anche chi non lo cambia ogni un per due: a questi marziani cosa capiterà ? Gli si scioglierà in mano dopo un paio d'anni?

🙂

Logo_194x48_bo_DeutscheTelecom.gifIn Germania la connettività VDSL2 è cosa fatta.

Come fa notare Alfonso Fuggetta la loro autorità di regolazione si è finalmente decisa ad obbligare il monopolista ad aprire l'accesso ai concorrenti sulla VDSL2: rischiavano la Corte di Giustizia europea se non l'avessero fatto.

Da noi?

Qui ci dobbiamo accontentare di ADSL2 che spesso non va o va peggio di una vecchia ADSL1: ringraziamo un po' tutti quanti i responsabili di questa nostra arretratezza tecnologica? Io non ho voglia di fare l'elenco ma immagino che i corrispettivi italiani dei due attori tedeschi citati sopra siano di diritto da inserire in questo elenco no?

Ho aperto anche io un mini blog su Tumblr.

AlBlog OT contiene appunti che mi servono principalmente per il mio blog e anche per altre cose e poi contiene anche segnalazioni Off Topic: se mi leggete perché vi interessa quando scrivo di Internet, Connettività VoIP ecc. ecc. non à detto che vogliate anche vedere le foto di fiori che faccio (e quelle le metto su Flickr) o che vi interessi il mio parere su avvenimenti di cronaca o politica e difatti questi li metto su Tumblr!

vp_web.php.pngVira, un gestore di telefonia VoIP ma anche un fornitore di connessioni ADSL non va.

Io ho un numero di telefono VoIP con loro e non va. Il loro server VoIP è irraggiungibile, non è raggiungibile neppure il loro sito web e se chiamate al telefono segnala "guasto".

Fino a ieri notte andava visto che mi stavo dilettando a fare prove ne sono sicuro: in questa discussione sul forum VoceSuIP trovate i dettagli di quello che combino 🙂

Certo che avere un guasto è accettabile (anche se è snervante) ma che il guasto si prolunghi dalla notte fino a metà mattina mi sembra eccessivo.

Qualcuno ne se qualcosa di più?

EDIT: ora va, era una fibra ottica tranciata.

 

logo187_3.gifDisdire Alice ora è possibile, in qualsiasi momento, pagando solo 40€. Lo fa notare Stefano Quintarelli segnalando questo comunicato Telecom che, al momento che scrivo questo articolo non è raggiungibile 🙂 .

Spero che sia solo un problema tecnico del sito di Telecom e che non si tratti di un ripensamento!

EDIT: visto che non sembra più esserci nulla a quel link ho tolto il collegamento.

Stefano auspica che questa opzione venga presto data ai concorrenti che rivendono tramite il Whoesale: nel caso tardi credo che il danno non sia solo ai concorrenti ma anche a Telecom stessa. Una legge impone di non vincolare annualmente salvo ragioni tecniche e, se l'offerta all'ingrosso del monopolista detentore dei doppini lo impedisce, potrebbe proprio essere la ragione tecnica che serve per impedire ai clienti di andarsene prima dell'anno.

I clienti Telecom possono andarsene alla concorrenza ma poi per tornare (ma chi vuole tornare?) dovranno aspettare un anno!

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logo_telecom_new.gifScusatemi lo sfogo ma ultimamente sento troppe idiozie al riguardo: a mio parere non importa assolutamente nulla di chi sia la proprietà di Telecom Italia.

L'unica cosa che conta è che lo stato faccia funzionare bene i meccanismi di regolazione e di controllo: a voi importa che la rete italiana funzioni bene o non vi importa se funzioni o no ma volete solo che sia di proprietà italiana?

Non è fin troppo chiaro che chiunque sia il proprietario l'unica cosa che conta è che non sia autorizzato di fatto a fare quello che vuole e per avere questo basta che le autorità di controllo funzionino (funzionino sul serio però: non solo sulla carta).

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Joost_Portatile.jpgJoost (puntate precedenti qui qui qui) è ancora in fase di beta test chiusa al pubblico ma oggi ho notato che hanno fatto un primo passo verso la pubblicità personalizzata.

Invece che le solite pubblicità americane ce n'era una italiana!

Un PC portatile: non portatile nel senso che il camion della foto se li porta a spasso eh? (foto via Flickr)

Niente di strabiliante: semplicemente la pubblicità è in italiano e quindi hanno fatto il primo passo. Io sono italiano e mi mostrano qualcosa che è più mirato a me.

potrà sembrarvi una cosa da poco ma non lo è: anche i più refrattari alla pubblicità (io ad esempio) la digeriscono meglio se è mirata ai propri interessi.

Una pubblicità mirata non solo da meno fastidio ma risulta anche utile ed è quindi molto più efficace: cosa gradita a chi vende il prodotto e anche a chi vende lo spazio pubblicitario!